La Gazzetta dello Sport

Divieto di sosta

Inzaghi-Gasperini è il loro momento Chi corre di più?

- di Andrea Elefante

Non è un alibi: tre gare in sei giorni sono troppe, soprattutt­o per chi non ha rose abbondanti

Benevento l’Atalanta del Sud? Sì, ma ci vuole tempo. Però Vigorito mi ricorda Percassi Filippo Inzaghi

La Strega sogna Pippo prova a rubare al collega il ruolo di “dentista”

La Dea insiste Gasp ha Muriel in dubbio ma ha trovato una nuova regolarità

I trend positivi o negativi passano da questi tour de force: non è facile mantenere continuità

Inzaghi è venuto a Zingonia e ho visto una passione incredibil­e: ha il calcio nella testa Gian Piero Gasperini

Benevento-Atalanta: ecco la sfida fra chi in campionato ha cambiato marcia

Nessuno ha ancora dato del dentista a Inzaghi e al Benevento, come fece Guardiola con Gasperini e l’Atalanta, ma Pippo l’etichetta per la sua squadra la scelse da solo, prima che tutto iniziasse e prendesse questa piega. Rompiscato­le fa più effetto di sorpresa e comunque la sostanza è quella: due anni fa sembrava rassegnata, oggi la Strega qualche sfizio se lo sta togliendo. Non ancora contro una big, come oggi si può considerar­e l’Atalanta, visto che ha perso contro Inter, Roma, Napoli e Milan. E però ha pareggiato contro Juve e Lazio, ma soprattutt­o ha ormai dimostrato un’identità che l’ultimo scivolone (contro i rossoneri) non sembra aver sfregiato. E sembra difficile possa farlo la pressione di essere considerat­a la squadra rivelazion­e del campionato. L’Atalanta del Sud, ha detto qualcuno, e a Inzaghi il parallelo non fa venire l’orticaria: «Potrà diventarlo, ma ci vuole tempo: loro questa realtà l’hanno costruita negli anni. Però qui c’è Vigorito, un presidente che ricorda Percassi». Lui, Pippo, Zingonia la conosce bene: ci è diventato capocannon­iere a 23 anni, c’è tornato in aggiorname­nto profession­ale, «e in lui - ha detto Gasperini vidi una passione incredibil­e: ha il calcio nella testa».

I due “equilibris­ti”

Ma si diceva di questa corsa a non fermarsi, sia per il Benevento che per l’Atalanta: due squadre, anzi due allenatori, che hanno dimostrato di saperlo fare, invece, quando hanno capito di dover rinunciare a qualcosa in nome di un maggiore equilibrio. Indispensa­bile in un campionato così, dove si gioca all’impazzata: ad un ritmo che però sembrano non soffrire, finora. Nelle ultime sei giornate, l’Atalanta è stata l’unica squadra a non perdere mai e a botte di gol ritrovati (ha già il secondo attacco del torneo, dietro l’Inter) ha fatto 14 punti: uno in meno solo di Inter e Roma, che si sfidano nella prossima giornata. Una delle due, o tutte due, dovranno frenare: se dopo tre pareggi consecutiv­i in trasferta non dovesse farlo neanche oggi, la Dea diventereb­be la squadra più lanciata dell’ultimo mese.

I tour de force

Il dato freddament­e statistico dice che sono le sei partite in cui Gomez non è stato più titolare; il dato oggettivo, più realistico, è un altro: la chiave, come ha spiegato Gasperini più volte, è stata «poter mettere la testa solo al campionato». E infatti la striscia è iniziata proprio dopo Amsterdam e il temporaneo stop alla Champions: ora si continua a giocare ogni tre giorni, ma la pressione “europea” è diversa, se non altro a livello mentale. Anche se Gasperini ammette che qualcosa vorrebbe. Non rinforzi, e anzi fa capire che verso fine mese, passata la buriana di partite consecutiv­e e verificato il recupero di Pasalic e Caldara, spingerà anche per il prestito di Sutalo, «che ha bisogno di giocare con continuità». Semmai vorrebbe avere «ogni tanto 4-5 giorni fra una partita e l’altra per recuperare: la prossima settimana c’è la Coppa Italia, quella dopo giocheremo domenica, mercoledì e sabato. I trend positivi-negativi passano anche da queste “compressio­ni”, non è facile mantenere continuità».

Tuia e Muriel

Non è facile, e lo dice anche Inzaghi: «Fisicament­e stiamo reagendo molto bene, però tre partite in sei giorni sono troppe, soprattutt­o per squadre mediopicco­le che non hanno rose abbondanti: non è un alibi, è un dato di fatto». Come la striscia del Benevento, che nelle ultime cinque partite ha perso solo con il Milan. Ieri ha perso anche Tuia, ma pure Gasperini ha un dubbio: Muriel, partito comunque con la squadra, si trascina un problema muscolare che lo tiene in bilico.

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