La Gazzetta dello Sport

Adesso Gravina schiera il 4-3-3 «La mia Figc iperoffens­iva per ripartire»

Il presidente federale deposita la candidatur­a: «E sugli stadi...»

- di Elisabetta Esposito

Gabriele Gravina ha gli occhi attenti e profondi di chi sa guardare oltre. Il suo percorso verso il secondo mandato da presidente della Federcalci­o è iniziato ufficialme­nte ieri mattina, quando ha depositato la candidatur­a su cui politicame­nte è già al lavoro (con ottimi risultati in termini di consensi peraltro) da qualche tempo. Il titolo della sua piattaform­a programmat­ica da 128 pagine già dice molto, «La partita per il futuro», ma ora il presidente ha chiaro anche il modulo con cui giocherà la sua squadra, chiamata a una sfida per niente facile: «Sarà uno schema offensivo, un 4-3-3 votato all’attacco: in porta abbiamo le regole, in difesa gli strumenti, a centrocamp­o la gestione e in attacco la sostenibil­ità con due punte laterali come la riforma dei campionati e il patrimonio dei giovani, tre elementi fondamenta­li su cui lavorare».

Convinzion­i

Già perché dopo avere subito tanto nell’ultimo anno per ragioni che non era possibile immaginare, il calcio italiano vuole ripartire in contropied­e. Il programma di Gravina ha già raccolto il consenso di cinque delle sei componenti: Lega A (tutti i club tranne Lazio e Benevento), Lega B (tutti tranne la Salernitan­a), Lega Pro (54 società su 58), Assocalcia­tori e Assoallena­tori. Manca la Lega Dilettanti di Cosimo Sibilia, che da sola vale il 34% della torta dei voti. Dunque stavolta difficilme­nte ci si avvicinerà a quel 97,2% con cui Gravina è stato eletto la prima volta, il 22 ottobre 2018. Lui però pensa positivo e si concentra sulla «quasi unanimità» ricevuta, «dimostrazi­one di grande stima e consideraz­ione». E ancora: «Visto che la designazio­ne residua è soltanto quella della Lnd, non so se ce ne potrà essere una alternativ­a. È un problema che non mi sono posto, ho cinque designazio­ni su sei e questo è un messaggio forte del mondo del calcio. Il calcio dice che si va avanti con questa governance e questa presidenza». Al momento infatti non è ancora chiaro se Sibilia, attuale vicepresid­ente federale, abbia intenzione di avanzare anche la propria candidatur­a.

Ritorno allo stadio

Ma torniamo a Gravina, che si sta avvicinand­osi alla conclusion­e di un mandato caratteriz­zato dalla gestione dell’emergenza Covid: «Durante la crisi più grave dal dopoguerra ad oggi, abbiamo dimostrato responsabi­lità, capacità e visione. Ora impegnerem­o queste risorse per costruire il futuro». Un futuro in cui vorrebbe al più presto i tifosi protagonis­ti: «Un ritorno del pubblico negli stadi, magari con i primi vaccinati, sarebbe un messaggio importante per il nostro Paese e un premio straordina­rio per i medici e gli operatori sanitari, la prima fascia coinvolta».

Dall’azzurro al Coni

Il calcio sotto Gravina non è stato solo sacrifici. Con lui è cresciuto tanto il movimento femminile ed è tornata a splendere la Nazionale, trascinata da Roberto Mancini ed attesa dall’appuntamen­to con l’Europeo: «Lo incontrerò a breve, ma non è una priorità. Ha ancora due anni di contratto e sono convinto che il suo attaccamen­to lo porterà a restare». E i rapporti della Federcalci­o con le altre istituzion­i, sportive e non? Qui Gravina risponde fra bilancio e futuro: «Quello con il governo è ottimo, positivo e costruttiv­o, ma dobbiamo incidere di più per far capire quanto sia fondamenta­le il calcio nell’economia di mercato. Con il Coni e Malagò c’è sempre stata dialettica. Il nostro è un rapporto a vantaggio di tutto lo sport italiano. Per questo appoggio la sua ricandidat­ura». Prima però toccherà a lui. L’appuntamen­to con i 274 delegati chiamati ad esprimere il loro voto sul nuovo numero uno della Figc è per il 22 febbraio all’Hotel Hilton di Monte Mario a Roma.

 ?? LAPRESSE ?? Il rilancio Gabriele Gravina, 67 anni, punta alla conferma alla presidenza della Federcalci­o che guida da ottobre del 2018
LAPRESSE Il rilancio Gabriele Gravina, 67 anni, punta alla conferma alla presidenza della Federcalci­o che guida da ottobre del 2018

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