A Madrid solo la neve ferma Milano Salta la sfida con Cremona
Olimpia bloccata in hotel, rientrerà forse in serata Oggi non gioca in Serie A
ola in campo, ma non dall’aeroporto di Madrid. Il giorno dopo la grande impresa sul parquet del Real, Milano è rimasta bloccata nella capitale spagnola a causa della neve che da venerdì scende copiosa. Il charter che avrebbe dovuto riportare ieri mattina la squadra in Italia non si è mai alzato dalla pista di Barajas e la partenza dovrebbe avvenire solo in serata. La tempesta Filomena sta paralizzando la Spagna con neve, gelo e temperature molto sotto lo zero. Tre morti finora, infrastrutture in tilt, rinviata pure la gara di calcio tra Atletico Madrid e Bilbao ma, soprattutto, voli sospesi nell’aeroporto della capitale.
VAttesa
L’Olimpia dunque è rimasta tutta la giornata in albergo, in posizione semicentrale a un quarto d’ora di pullman dal Wizink Center, l’arena del Real
Madrid, in attesa di novità sul rientro a Milano. Nella tarda serata di ieri gli ultimi, pessimistici aggiornamenti: nessuna comunicazione dello scalo fino alle 13 di oggi, irrealistico dunque pensare di poter raggiungere Cremona, seppur in fretta e furia. Anzi, non è improbabile l’ipotesi che l’Olimpia possa tornare in Italia solo lunedì. E dunque la sfida di campionato in programma oggi (ore 17) al PalaRadi di Cremona verrà rinviata. Si attende solo il comunicato della Lega. L’intenzione dell’Olimpia era quella di fare di tutto per andare in campo. Il rinvio creerà non pochi problemi all’intasatissimo calendario dell’Armani, inoltre la Vanoli è in piena corsa per le Final Eight di Coppa Italia e quindi la gara andrebbe recuperata in tempi brevi. Milano ha già in scaletta 11 partite nel mese di gennaio e trovare un pertugio sarà molto problematico. Ieri intanto riposo assoluto nell’albergo madrileno dove i giocatori hanno ingannato il tempo con musica,
Battaglia
Real
Walter Tavares, 28 anni, pivot di 2.20, contro Kaleb Tarczewski, 27 anni, 2.13, nella sfida di venerdì a Madrid in cui Milano ha battuto il Real 80-76. Sopra: Barajas, l’aeroporto di Madrid, paralizzato dalla neve EPA
letture e navigando sui social. Tanti i complimenti su Instagram a Riccardo Moraschini che proprio venerdì ha celebrato i 30 anni nel migliore dei modi. Dieci rimbalzi per l’ala partita in quintetto, unico vero acuto statistico di una gara in cui tutta la squadra ha prodotto una prestazione più che eccellente.
Sensazioni
Morale altissimo dunque, nonostante il blocco forzato dovuto al maltempo. L’impressione è che il colpo di Madrid possa segnare una svolta in termini di disciplina mentale e cultura vincente, quella evocata proprio da Messina alla vigilia, per spiegare l’unicità di top team come il Real. Vittoria a Tel Aviv dopo 33 anni, sul campo del Fenerbahce dopo 6, primo successo di sempre in casa dell’Efes e la perla nella tana del Real dopo 16 anni (allora il colpo arrivò in Eurocup), laddove l’Olimpia mai però era uscita col sorriso nella sequenza Coppa Campioni-Eurolega, ovvero dal 1964, alba delle sfide con gli spagnoli. Aggiungiamoci poi il testa a testa con il Barcellona in Catalogna, fin quasi alla fine, e la vittoria sfumata per un tiro libero al Forum contro il Cska. Tracce, segnali non banali che consolidano la sensazione che sia giunto il tempo in cui queste partite possano considerarsi finalmente giocabili. «Siamo in grado di battere chiunque» ha detto Gigi Datome. «Una vittoria di grande prestigio, penso che i miei giocatori abbiano tutti dato qualcosa in più» gongola Messina. «Dovevamo digerire un paio di partite che non erano finite nel modo giusto. Nella nostra testa ci sono i playoff, ma bisogna giocare con questa durezza» ribadisce Delaney, autore di 14 punti, 5 assist e 8 falli subiti. Ora sei sfide teoricamente abbordabili e una gara da recuperare. I playoff passano probabilmente da lì.