La Gazzetta dello Sport

SOFIA È TORNATA E HA FAME

- di Gianni Valenti

Sì, adesso lo possiamo affermare con certezza. Sofia Goggia è tornata la freccia dello sci azzurro femminile e ha più fame di prima. La vittoria nella discesa di St. Anton in Austria è da incornicia­re per il distacco inflitto alle avversarie e i punti raccolti in classifica che le consentono di guidare solitaria la Coppa di specialità ed essere terza nella graduatori­a generale. Ma è significat­iva soprattutt­o per quello che l’olimpionic­a ci ha fatto vedere in pista. Mordere il tracciato con quella grinta, affrontare con grande coraggio le curve a oltre 100 chilometri all’ora senza badare troppo ai pericoli che si nascondono in ogni centimetro di neve, sono i contenuti principali del suo marchio di fabbrica che ieri è tornato a luccicare come nei giorni migliori. Il successo prenataliz­io in Val d’Isere, insomma, non era stato un fuoco di paglia bensì una tappa importante della sua risalita. I problemi fisici e i timori psicologic­i legati all’infortunio del 2020, dunque, sono ormai alle spalle. Ora Sofia ha ritrovato forma e serenità e può esplodere tutto il potenziale di discesista di razza. Il carattere ruspante e peperino ne fanno ormai il personaggi­o femminile forse più seguito di tutto il “Circo bianco”. In lei, però, è cresciuta nel tempo anche una certa saggezza che traspare dalle dichiarazi­oni post vittoria, meno roboanti del passato («Adesso penso solo a una gara alla volta»). La verità è che a 28 anni questa ragazza bergamasca è pronta per scrivere la seconda parte della sua storia di campioness­a. Del primo capitolo, emozionant­e e indimentic­abile, fanno parte soprattutt­o il bronzo in gigante ai Mondiali di Saint Moritz del 2017, il meraviglio­so oro in discesa ai Giochi in Corea del Sud (2018), la vittoria nella Coppa di specialità dello stesso anno e l’argento alla rassegna iridata di Are (2019) in SuperG. La Goggia riparte dall’esperienza che le danno nove successi e trenta podi in Coppa del mondo. All’orizzonte vede già

Vincere la discesa mondiale sull’Olympia delle Tofane avendo già in tasca l’oro olimpico vorrebbe dire entrare nel gotha dello sci azzurro. Possiamo pensare positivo anche perché quella è la pista che Sofia preferisce e dove l’aspettano dei bei ricordi legati al successo colto nella discesa del 2018, il suo anno migliore. Quel giorno il popolo degli appassiona­ti potè assistere a una sorta di scambio di consegne tra l’azzurra e la regina assoluta della velocità femminile, l’americana Lindsey Vonn che si piazzò al secondo posto. Le due sono amiche e ieri dopo il trionfo Sofia ha confidato di aver preparato la gara proprio rivedendo con attenzione la discesa di una giovane Vonn che conquistò St. Anton nel lontano 2007.

 ??  ?? Gioia azzurra Sofia Goggia, 28, sul podio di St. Anton: 9a vittoria di Coppa
Cortina d’Ampezzo, con i Mondiali di casa nostra che cominceran­no tra meno di un mese, purtroppo a porte chiuse causa la pandemia di Covid 19. Inutile girarci tanto intorno: non è un obbiettivo, è l’obbiettivo dell’intera stagione.
Gioia azzurra Sofia Goggia, 28, sul podio di St. Anton: 9a vittoria di Coppa Cortina d’Ampezzo, con i Mondiali di casa nostra che cominceran­no tra meno di un mese, purtroppo a porte chiuse causa la pandemia di Covid 19. Inutile girarci tanto intorno: non è un obbiettivo, è l’obbiettivo dell’intera stagione.
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