Bonansea strepitosa La Fiorentina si arrende
Seconda Supercoppa di fila grazie ai 2 gol della punta Le bianconere in Italia non perdono dal marzo 2019
Senza storia Signora troppo superiore, viola incapaci di reagire
Èfinita come sempre. Con le juventine a saltare e cantare sulla pedana della Supercoppa 2020 in formato straordinario “final four”. Al Comunale di Chiavari, le semifinali di mercoledì e la finalissima di ieri, il Clasico del femminile Juventus-Fiorentina che ha visto il successo delle bianconere per 2-0, nettissimo al di là del risultato. La Juve ha portato a cinque la striscia di trofei alzati consecutivamente, dopo il Triplete nel 2018-19 e lo scudetto 2019-20. Una squadra cannibale che non perde in competizioni italiane dal 27 marzo 2019, due campionati fa.
Questione di testa
Già, che la testa faccia tanto lo sa bene coach Guarino, il cui unico pensiero prima della sfida di ieri era di non ricalcare l’approccio molle con la Roma in semifinale, vinta solo ai supplementari: «Ho chiesto alle ragazze una prova di riscatto – ha detto l’allenatrice -, rifocalizzandoci su quella che è la nostra forza: la voglia di vincere». A sorridere a Chiavari anche Ludovica Mantovani in qualità di padrona di casa e presidente della Divisione calcio femminile. Pure la c.t. Bertolini si sfregava le mani e non per il freddo ma per la prova delle azzurre-bianconere, in vista dell’ultima partita di qualificazione all’Europeo a Firenze il 24 febbraio contro Israele.
Chirurgica Barbara
Su tutte Barbara Bonansea come certificato dal recente inserimento nella top 11 della Fifa, prima italiana a riuscirci. Ieri una prestazione coi fiocchi, pendolo micidiale a cavallo tra centrocampo e attacco. La doppietta è stata la ciliegina sulla torta, la numero 11 bianconera come un chirurgo ha aperto la Fiorentina con un gol per tempo, piatto sinistro sul palo lungo al 39’ del primo tempo e collo destro al volo al 10’ della ripresa. Gli unici musi lunghi a
Chiavari in casa viola, con il secondo Melani a fare da frontman vista l’assenza di Cincotta per Covid. A preoccupare è l’altalena nelle performance delle viola capaci, solo quattro giorni fa, di rimontare il Milan in semifinale o, nell’arco della stagione, di acciuffare gli ottavi di Champions e poi accumulare 16 punti di distacco in dieci partite di campionato sulla capolista Juve. «La sconfitta brucia – ha detto Melani -. Volevamo portare il primo trofeo a Commisso. Eravamo partiti bene, avevamo palleggio ma la Juve ha fatto vedere cosa vuol dire avere l’abitudine a vincere trofei». La testa, nel calcio, è tutto.