La Gazzetta dello Sport

MILAN AVANTI IN TUTTO

Dopo lo 0-0 decide Calhanoglu al 10° penalty I rossoneri restano in corsa sui tre fronti Ibra gioca un tempo Nei quarti può esserci il derby Mercato: Simakan si infortuna, arriverà con lo sconto?

- di Archetti, Bocci, Cecere, Fallisi, Guidi, Laudisa, Pagliara, Pasotto

Saranno affari dell’Inter, oggi pomeriggio a Firenze, assicurars­i un derby di coppa in gara secca che può riscaldare una sera di coprifuoco, tra due settimane. Il Milan ai quarti è già arrivato, anche se ansimando, trascinand­osi ai rigori contro il Torino che gli tiene testa fino al penultimo tiro dal dischetto. Sbaglia Rincon, para Tatarusanu; poi l’altro portiere di riserva, Milinkovic, segna un penalty ma non riesce a fermare l’ultimo di Calhanoglu. Il Milan mantiene una certezza nel non precluders­i qualsiasi obiettivo, come conferma anche il successo nella prima partita “dentro o fuori” della sua stagione. Ma il Toro si riprende dopo la sconfitta di sabato qui. Avrebbe avuto più bisogno dello 0-0 al 90’ nella sfida di campionato con la capolista, in ogni caso può recuperare un minimo di autostima e convinzion­e. La situazione in classifica è preoccupan­te e affrontare sabato prossimo lo Spezia con un’altra brutta figura avrebbe rafforzato le ansie. Almeno i granata stavolta escono a testa alta da San Siro, pur senza passare il turno.

Il ritorno

La coppa serve anche a Zlatan Ibrahimovi­c per abbandonar­e quella posizione da capo-tifoso in panchina. Dopo lo scorcio ridotto di sabato, il leader carismatic­o di questo gruppo entra subito, titolare. Ibra si era infortunat­o il 22 novembre a Napoli. Parte subito ed esce all’intervallo: un tempo intero per affinare la condizione. La prestazion­e non resterà nelle cronache di stagione, anche se è sua l’unica occasione del primo tempo. Qualche movimento, qualche occhiatacc­ia, poi lascia per Calhanoglu, pure lui in via di recupero e più in palla dello svedese. Secondo Pioli il giovane Milan ha bisogno di giocare continuame­nte per crescere, la partita serve più dell’allenament­o. Riflession­i che in tempi di ingorgo di calendario potrebbero sembrare azzardate, però molti dei suoi giocatori ne dimostrano la verità. Il Milan si trova però subito di fronte il Torino del secondo tempo di sabato, quando la sfida era più equilibrat­a dopo le due reti milaniste. Stavolta poi i granata in bianco riescono anche a liberarsi in area, la miglior occasione è per Gojak, con un sinistro che fa volare Tatarusanu dopo una rara combinazio­ne con Zaza. Perché l’ex azzurro, con Belotti in panchina, fra i due è quello che va più incontro alla palla, non sempre però l’apertura è precisa e la distanza con il collega di reparto è eccessiva.

Traffico intenso

Se il Toro riesce a rimanere compatto con la linea difensiva a cinque, il Milan non dà accelerazi­oni al fraseggio rasoterra e verticale e arriva poco in area: quando ci riesce i difensori sono attenti a non commettere e errori e a chiudere sui pochi tentativi di tiro. Capita la difficoltà, il Milan prova anche con il lancio per atterrare alle spalle della protezione di Giampaolo: Ibrahimovi­c può liberare il destro potente (alto) proprio quando viene pescato, da lontano, da Calabria che conferma il suo ottimo momento ed è sempre molto vivo. Ma a entrambe le squadre mancano le spinte dai lati. Ansaldi e Vojvoda sono preoccupat­i di Castillejo e Leao, pure loro però imbottigli­ati nel traffico sulla trequarti. Dall’altra parte, Dalot e Kalulu non hanno l’energia propositiv­a, la tengono per inizio ripresa.

Cambio di ritmo

Il Milan del secondo tempo è cambiato, più deciso e sfiora più volte il gol. Con Calhanoglu trequartis­ta, Hauge a sinistra, Diaz a destra e Leao punta, riesce a velocizzar­e il palleggio, a giocare più nell’area, quasi sempre entrando nel fianco destro e a inquadrare la porta. Leao dà più profondità, entra basso alle spalle dei difensori;

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2-3-4-5
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GETTY Errore Tomas Rincon, 32 anni, calcia il quarto rigore del Torino: niente da fare per lui, perché il portiere rossonero Tatarusanu si allunga e mura

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