Hakan, il Milan ha un nuovo leader
Sempre più importante per Pioli, decisivo dal dischetto: e il rinnovo è vicino
In squadra È l’amico di Ibra che ieri ha disputato tutto il primo tempo
Il contratto Il club è salito a 4 milioni più bonus. Oggi nuovo incontro
Ci sono voluti i rigori. C’è voluto Hakan Calhanoglu. Un anno fa contro il Torino erano bastati i tempi supplementari. Stavolta per conquistare un eventuale derby il Milan è arrivato fino all’ultimo rigore, toccato in dote al giocatore più tecnico in campo. Con Gigio in panchina, anzi espulso (non ci sarà nella prossima gara), con Tatarusanu debuttante decisivo. Ma soprattutto con il turco eclettico, prediletto di Ibrahimovic, uomo capace di giocare in diverse posizioni e sempre meglio. Il merito è suo, ma anche di Pioli, che ha trovato una identità, una centralità al giocatore utilizzato da tutti gli allenatori e non molto amato dai tifosi nei periodi un po’ così. Ma adesso Calha è decisivo. Gioca bene a porte chiuse. Se le porte fossero aperte, probabilmente pioverebbero soltanto applausi e incondizionato affetto. Il suo procuratore è a Milano per un rinnovo di contratto che si annunciava spinoso mesi fa, mentre adesso tutto sembre un po’ più semplice. I risultati aiutano e il Milan ne sta mettendo in fila tanti. A volte scintillando, altre volte soffrendo.
Temperamento
Lo ha messo in evidenza Alessio Romagnoli, il capitano autore di un rigore tirato in maniera magistrale e ha festeggiato il compleanno nel migliore dei modi. «Sappiamo anche soffrire, siamo una squadra unita». Contro il Torino, d’altra parte, spesso al Milan capitano gare così. E’ dagli anni Trenta che si incontrano e soprattutto si scontrano, l’ultima volta in campionato pochi giorni fa era finita in maniera più agevole per i rossoneri, se non altro nel punteggio. Ma quella di Pioli non è una squadra che si arrende o si abbatte. Non lo fa da mesi, da più di un anno, da quando è stata rullata dall’Atalanta in campionato. Poi ha perso qualche partita (tre in tutto, fra campionato e Europa League), però non si è mai arresa. Ha saputo ribaltare i risultati, contenere le rimonte, porre rimedio agli infortuni e agli attacchi del Covid. Adesso la squadra è quasi al completo, si presenterà senza troppe assenza lunedì a Cagliari, là dove è cominciato il nuovo Milan targato Ibrahimovic e non soltanto.
Colloqui
Perché questa è una banda di ragazzi guidata da un capo o più di uno, ma non è una squadra dipendente da un solo fuoriclasse. E forse questo è il successo più grande ottenuto da Pioli. Che a Zlatan deve molto, ma non tutto. E a Zlatan deve molto anche Calhanoglu, divenuto quasi subito uno dei compagni preferiti dello svedese, uno di quelli con i quali era più facile duettare. A volte sottotono, ma sempre dentro il gioco, Calhanoglu si porta dietro un contratto da rinnovare, ma adesso la questione non sembra più così difficile da risolvere. Oggi il suo agente si incontrerà ancora una volta con i dirigenti dell’area tecnica del Milan (il club è salito a 4 milioni più bonus), ci sarà da discutere, ma il matrimonio pare destinato a continuare in modo felice. Perché Calhanoglu non è più il giocatore che tutti gli allenatori facevano giocare, e non si capiva perché. Negli ultimi tempi. appannamenti atletici e logic passaggi a vuoto a parte, il motivo della sua presenza in campo è stato palese. A sinistra, dietro la punta, in movimento e sul dischetto per tirare un calcio di rigore. L’ultimo, quello che, come il primo, di solito tocca ai migliori. Zlatan aveva lasciato i rigori a Kessie dopo averne sbagliato qualcuno di troppo. La lotta per la successione si fa più intensa. Non si parla ancora di rigori da finale, ma già un probabile derby val bene una messa.