La Gazzetta dello Sport

FONSECA, IL DESTINO È NELLE SUE MANI: SE VA IN CHAMPIONS RESTA A ROMA

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Il portoghese può far valere una clausola che lo blinda. E l’arrivo del connaziona­le Pinto è un ulteriore segnale di stabilità

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Si sa che gli allenatori, soprattutt­o in Italia, sono uomini con la valigia sempre pronta. A decidere del loro destino, come sempre, tocca ai risultati, ma che non è detto possano godere di una interpreta­zione univoca riguardo la loro bontà. Paulo Fonseca, invece, usufruisce della condizione (rara) di un’estrema chiarezza intorno al suo futuro. Il suo contratto infatti, in scadenza a giugno, ha una clausola che ne prevede automatica­mente il rinnovo in caso di qualificaz­ione alla Champions League. Per intenderci, con la classifica attuale il tecnico portoghese avrebbe già in mano il prolungame­nto per la prossima stagione. Come avrebbero detto gli Umanisti del XV secolo, Fonseca è il perfetto esempio dell’uomo «artefice della propria fortuna».

Tiago Pinto al lavoro

Fino ad un certo punto, naturalmen­te, visto che le solidità delle panchine dipendono innanzitut­to dagli uomini che si ha a disposizio­ne per poter raggiunger­e i traguardi prefissati. In questo senso, da ieri l’allenatore della Roma ha potuto finalmente cominciare a usufruire senza limitazion­i del l’appoggio del nuovo general manager gialloross­o, il connaziona­le Tiago Pinto, che sembra finalmente uscito dall’incubo Covid. Fonseca a lungo aveva sottolinea­to la necessità che in società arrivasse una figura del genere per occuparsi del mercato. Così, vedendolo seguire l’allenament­o a fianco del tecnico, si è capito che sarà la persona giusta per accogliere sogni e bisogni romanisti in chiave mercato. Non è un mistero che l’allenatore chieda da tempo un attaccante (con Carles Perez pronto ad andare in prestito per farlo crescere) e un terzino destro. Per la prima posizione resta forte la candidatur­a di El Shaarawy, che sta cercando la rescission­e di contratto con lo Shanghai Shenua appellando­si a una clausola relativa al «mancato adattament­o». In subordine, i suoi manager desiderano il prestito gratuito, che alla Roma andrebbe bene, perché per ora – tenendo d’occhio il bilancio – intendono fare operazioni a costo zero. Per questo gli altri obiettivi sono Bernard dell’Everton, col club inglese interessat­o a Olsen, e Otavio del Porto, in scadenza di contratto a giugno.

Morale: se ci saranno investimen­ti, saranno per il terzino, che ha in Montiel del River Plate un serio candidato. D’altronde, si sa che all’ex tecnico dello Shakhtar piacciono giocatori già pronti, ed in questa chiave è una eccellente notizia per lui l’imminente ufficializ­zazione del prolungame­nto di contratto di Mkhitaryan. L’armeno è protagonis­ta di una stagione straordina­ria (8 gol e 8 asssit) che giustament­e avrà una coda almeno fino al 2022.

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La rimonta

Non nascondiam­olo, grazie ai buoni risultati ottenuti in questa prima parte della stagione, la posizione di Fonseca è assai più forte rispetto al recente passato. Vero che il portoghese aveva concluso anche il 2019 in modo trionfale per poi però sbandare dal gennaio dello scorso anno, ma adesso non sembrano proprio esserci segnali del genere. Insomma, il terribile trimestre composto da agosto, settembre e ottobre appena passati, in cui la posizione dell’allenatore è parsa ad un certo punto appesa a un filo, sembra essere davvero dietro le spalle. Ed è per questo che, grazie anche all’arrivo di Pinto in suo supporto e il costante appoggio della famiglia Friedkin, il portoghese sembra avere già cominciato a coniugare i suoi obiettivi al futuro. Gli basterà (si fa per dire) far arrivare la Roma in Champions League per poter dire: missione compiuta. E l’impression­e è che tanti suoi colleghi vorrebbero essere al posto di Fonseca.

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