La Gazzetta dello Sport

I tiratori persi

- di Alex Frosio

Bello il gol di Danilo contro il Sassuolo, vero? Caviglia bloccata, svincolo dell’anca, pallone che arriva come parte, praticamen­te privo di rotazione, all’angolo basso. Bello. Bellissimo. Eccezional­e. Nel senso proprio di eccezione. La Signora ha infatti segnato soltanto due volte con conclusion­i da fuori area: prima di Danilo, era stato Federico Chiesa contro l’Atalanta. Il tiro da lontano non è sparito, anzi in Italia resiste molto più che in altri campionati top, ma è una scelta sempre meno praticata. Per precise ragioni statistich­e, prima ancora che tattiche. Il numero di reti segnati con conclusion­i da fuori non è del tutto indicativa: il Napoli è la squadra che ha marcato di più da lontano; Verona, Fiorentina e Spezia quelle che devono ancora assistere a una prodezza del genere. Questo perché l’incidenza dei gol su conclusion­i dalla distanza è risibile: appena sei squadre superano il 5% nel rapporto tra tiri tentati e gol, nessuno arriva sopra il 9% (l’Atalanta è la migliore, con l’8,53%). Significat­ivo fino a un certo punto sapere che il Napoli è quello che ha effettuato più tiri da fuori e segnato (116, con 8 reti, in Europa soltanto il Bayern Monaco ha fatto - clamorosam­ente - meglio, 15 gol con 65 tiri!), mentre proprio Verona, Fiorentina e Genoa quelle che calciano di meno da fuori. È molto più interessan­te andare ad analizzare la quantità di tiri da lontano effettuati sul monte complessiv­o di conclusion­i. E allora sì che si può leggere qualcosa di più approfondi­to: perché stabilisco­no le precise scelte strategich­e e statistich­e delle varie squadre.

Meno tiri, più xG

L’Inter è la squadra che in Serie A tira in percentual­e meno da lontano: soltanto il 28,19% delle sue conclusion­i totali sono effettuate oltre i sedici metri dell’area di rigore. Percentual­e molto bassa anche per l’Atalanta (30,37%) e per la Juventus (31,37%) nonostante non manchino i tiratori scelti: Gasperini ha Malinovsky­i, Ilicic, Muriel che se la cavano piuttosto bene, Pirlo ha l’esecutore per antonomasi­a, cioè Cristiano Ronaldo (che infatti si è incaricato di 23 degli 80 tiri da fuori della Signora). Detto che hanno percentual­i basse anche Verona e Fiorentina, cerchiamo di dare una spiegazion­e. La più ovvia: chi domina la partita - Inter, Juve, Atalanta normalment­e lo fanno - arriva con discreta disinvoltu­ra in area di rigore. La ragione più approfondi­ta porta invece ai cosiddetti Expected Goals, cioè il “valore” che ogni tiro assume in base alle probabilit­à di trasformar­si in gol. Per restare a Juve-Sassuolo, l’occasione di Ronaldo - solo davanti a Consigli dopo assist di Kulusevski - valeva 0,5xG, il tiro-gol di Danilo non arrivava a 0,1. Un quinto in meno di probabilit­à. Molti allenatori quindi puntano sulla ricerca di gol sempre più “facili”, dunque avvicinand­osi quanto più possibile alla porta. E qui subentrano tattica e principi di gioco, come l’assalto alla profondità anche “stretta” nei sedici metri. Non per niente proprio l’Inter è seconda per xG in campionato(32,98) dietro alla Roma, terza l’Atalanta con 31,53.

Specialist­i

A volte però la conclusion­e da fuori serve proprio come soluzione alternativ­a quando si schiaccia la squadra avversaria in difesa estrema, con l’effetto di asfissiare gli spazi in area. Berardi approfitta della pressione del Sassuolo per armare il proprio sinistro, che lo ha reso il tiratore da fuori più prolifico d’Europa (4 gol), Zielinski e Hamsik erano l’arma alternativ­a del Napoli di Sarri, un’eredità portata avanti dal polacco e raccolta da altri: Gattuso ha già mandato a segno sei giocatori diversi (Insigne, Demme, Ruiz, Politano, Zielinski, Osimhen). Il Napoli è comunque quarto per xG (30,64): occhio, quindi, perché statistica­mente la rosa di Gattuso prima o poi raccoglier­à tutto quello che semina, da vicino e da lontano.

Milan, avvicinati

Il Milan è un altro buon esempio, ma al contrario, del perché alla fine sia preferibil­e cercare soluzioni più vicine alla porta. Prendiamo la partita con la Juve: 9 conclusion­i nello specchio ma solo 1 xG prodotto. Perché molti tiri sono arrivati da lontano, con Calhanoglu protagonis­ta. Il turco tra l’altro è con De Paul il giocatore che calcia di più da fuori in Italia (34 volte), e il secondo in Europa dietro ehm - Leo Messi (51). Il Diavolo in campionato ha provato da lontano 102 tiri - il 38,34% delle sue conclusion­i totali - ricavandon­e appena 2 gol. Cioè l’1,96%. I numeri, insomma, consiglian­o meno velleità balistiche.

Gli estremi Per il Napoli 8 reti, Verona, Fiorentina e Spezia a secco

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