I tiratori persi
Bello il gol di Danilo contro il Sassuolo, vero? Caviglia bloccata, svincolo dell’anca, pallone che arriva come parte, praticamente privo di rotazione, all’angolo basso. Bello. Bellissimo. Eccezionale. Nel senso proprio di eccezione. La Signora ha infatti segnato soltanto due volte con conclusioni da fuori area: prima di Danilo, era stato Federico Chiesa contro l’Atalanta. Il tiro da lontano non è sparito, anzi in Italia resiste molto più che in altri campionati top, ma è una scelta sempre meno praticata. Per precise ragioni statistiche, prima ancora che tattiche. Il numero di reti segnati con conclusioni da fuori non è del tutto indicativa: il Napoli è la squadra che ha marcato di più da lontano; Verona, Fiorentina e Spezia quelle che devono ancora assistere a una prodezza del genere. Questo perché l’incidenza dei gol su conclusioni dalla distanza è risibile: appena sei squadre superano il 5% nel rapporto tra tiri tentati e gol, nessuno arriva sopra il 9% (l’Atalanta è la migliore, con l’8,53%). Significativo fino a un certo punto sapere che il Napoli è quello che ha effettuato più tiri da fuori e segnato (116, con 8 reti, in Europa soltanto il Bayern Monaco ha fatto - clamorosamente - meglio, 15 gol con 65 tiri!), mentre proprio Verona, Fiorentina e Genoa quelle che calciano di meno da fuori. È molto più interessante andare ad analizzare la quantità di tiri da lontano effettuati sul monte complessivo di conclusioni. E allora sì che si può leggere qualcosa di più approfondito: perché stabiliscono le precise scelte strategiche e statistiche delle varie squadre.
Meno tiri, più xG
L’Inter è la squadra che in Serie A tira in percentuale meno da lontano: soltanto il 28,19% delle sue conclusioni totali sono effettuate oltre i sedici metri dell’area di rigore. Percentuale molto bassa anche per l’Atalanta (30,37%) e per la Juventus (31,37%) nonostante non manchino i tiratori scelti: Gasperini ha Malinovskyi, Ilicic, Muriel che se la cavano piuttosto bene, Pirlo ha l’esecutore per antonomasia, cioè Cristiano Ronaldo (che infatti si è incaricato di 23 degli 80 tiri da fuori della Signora). Detto che hanno percentuali basse anche Verona e Fiorentina, cerchiamo di dare una spiegazione. La più ovvia: chi domina la partita - Inter, Juve, Atalanta normalmente lo fanno - arriva con discreta disinvoltura in area di rigore. La ragione più approfondita porta invece ai cosiddetti Expected Goals, cioè il “valore” che ogni tiro assume in base alle probabilità di trasformarsi in gol. Per restare a Juve-Sassuolo, l’occasione di Ronaldo - solo davanti a Consigli dopo assist di Kulusevski - valeva 0,5xG, il tiro-gol di Danilo non arrivava a 0,1. Un quinto in meno di probabilità. Molti allenatori quindi puntano sulla ricerca di gol sempre più “facili”, dunque avvicinandosi quanto più possibile alla porta. E qui subentrano tattica e principi di gioco, come l’assalto alla profondità anche “stretta” nei sedici metri. Non per niente proprio l’Inter è seconda per xG in campionato(32,98) dietro alla Roma, terza l’Atalanta con 31,53.
Specialisti
A volte però la conclusione da fuori serve proprio come soluzione alternativa quando si schiaccia la squadra avversaria in difesa estrema, con l’effetto di asfissiare gli spazi in area. Berardi approfitta della pressione del Sassuolo per armare il proprio sinistro, che lo ha reso il tiratore da fuori più prolifico d’Europa (4 gol), Zielinski e Hamsik erano l’arma alternativa del Napoli di Sarri, un’eredità portata avanti dal polacco e raccolta da altri: Gattuso ha già mandato a segno sei giocatori diversi (Insigne, Demme, Ruiz, Politano, Zielinski, Osimhen). Il Napoli è comunque quarto per xG (30,64): occhio, quindi, perché statisticamente la rosa di Gattuso prima o poi raccoglierà tutto quello che semina, da vicino e da lontano.
Milan, avvicinati
Il Milan è un altro buon esempio, ma al contrario, del perché alla fine sia preferibile cercare soluzioni più vicine alla porta. Prendiamo la partita con la Juve: 9 conclusioni nello specchio ma solo 1 xG prodotto. Perché molti tiri sono arrivati da lontano, con Calhanoglu protagonista. Il turco tra l’altro è con De Paul il giocatore che calcia di più da fuori in Italia (34 volte), e il secondo in Europa dietro ehm - Leo Messi (51). Il Diavolo in campionato ha provato da lontano 102 tiri - il 38,34% delle sue conclusioni totali - ricavandone appena 2 gol. Cioè l’1,96%. I numeri, insomma, consigliano meno velleità balistiche.
Gli estremi Per il Napoli 8 reti, Verona, Fiorentina e Spezia a secco