INTER-JUVE VALE DI...
L’attacco top sfida la difesa migliore: una partita da scudetto solo per numeri uno
Più della classifica, più dell’eterna rivalità tra le due tifoserie: Inter-Juventus arriva nel momento più caldo della stagione, quando il giro di boa si avvicina e si comincia a giocare a carte scoperte. Ma, come sempre, questa è una partita-scudetto, anche se domenica darà indicazioni più definite su quale delle due al momento sia davvero l’anti-Milan. Meglio puntare sulla banda Conte e il suo attacco, il migliore del campionato, oppure mettere le fiches sul bianconero juventino, ora che Pirlo sembra aver trovato la quadra, confermata dalla miglior difesa che quasi sempre in A fa rima con scudetto?
IL MIGLIOR ATTACCO Il sogno tricolore passa dalla Lu-La
Intanto l’Inter, tra le due, è la più vicina alla vetta, anche e soprattutto per la sua straripante Lu-La. Da anni nella Milano nerazzurra non avevano una coppia gol così decisiva e affiatata: Lukaku e Lautaro hanno portato l’Inter in una nuova dimensione, cancellando in pochi mesi il ricordo della monarchia degli anni di Icardi. Romelu è stato la risposta nerazzurra a Cristiano Ronaldo. Un anno dopo, certo, ma con lo stesso effetto dirompente che ha portato anche a un’impennata di professionalità. Perché Big
Rom non è soltanto l’uomo-copertina dell’Inter contiana, ma anche l’anima di un popolo che ha fame di vittorie, l’esempio tangibile di quanto il sacrificio per il gruppo venga prima della gioia personale e che quest’ultima possa arrivare anche quando il primo pensiero è lavorare per i compagni: 50 gol in appena 72 presenze sono il miglior biglietto da visita possibile per un certificato di qualità. Lukaku ha ammesso di recente di sentirsi tra i migliori cinque attaccanti al mondo: non ha fatto gli altri quattro nomi, anche se il posto per CR7 era abbastanza scontato. Vuole avvicinarsi, intanto nella classifica marcatori della A dove è staccato di tre lunghezze: 12 reti contro le 15 di Ronaldo. Romelu, però, guida l’attacco più prolifico: 43 gol, 9 dei quali portano la firma di Lautaro, l’altra metà della Lu-La, spesso decisivo nei match più caldi. Alla Juve il Toro ha già segnato, ma senza mai vincere: un tabù da sfatare insieme all’amico Lukaku, a secco nei due precedenti dello scorso campionato.
LA MIGLIOR DIFESA Muraglia bianconera sinonimo di successo
Pirlo prepara le contromosse: per un De Ligt quasi certamente out causa Covid-19, c’è un Chiellini recuperato e che stasera, in Coppa Italia, giocherà il quinto match da titolare in stagione. Una bella notizia per Pirlo, che aggiunge ulteriore esperienza a un reparto già top con Danilo e Bonucci intoccabili e che comanda la classifica dei gol subiti: 16, come Napoli ed Hellas (con una gara in più). Difficile, se non da escludere,
Giorgione possa essere titolare domenica, così come Buffon, che rimane il più presente dei giocatori in rosa nel derby d’Italia con 26 partite giocate: più logico, in primis per una questione fisica, dare a spazio a Demiral sul centro-sinistra. Valutazioni che il Maestro farà da domani, sperando ovviamente che la lista-infortunati non riservi altre sorprese (tampone permettendo, al Meazza potrebbero tornare Alex Sandro e Cuadrado). In ogni caso, fa riflettere che una Juve “nata” (o pensata) da Pirlo come offensiva e padrona del gioco abbia davanti quattro squadre nei gol realizzati (proprio l’Inter con 43, Atalanta, Milan e Roma con 40, 37 e 37) e che dietro conceda così poco: questo è un “più” fondamentale per sperare in questa non facile, ma tanto motivante rimonta-scudetto.
IL RE DI DENARI Stipendio e tiri: dominio Cristiano
I “più” nella supersfida sono parecchi. A partire dall’extracampo, dove Ronaldo guarda tutti dall’alto (altissimo) in basso come ingaggio: per lui 31 milioni di euro netti a stagione, circa quattro volte rispetto a quanto guadagna Lukaku, il “paperone” dell’Inter a quota 7,5 (più bonus). Per ora l’ex Real non stravince, come detto, nella classifica-marcatori. Sarebbe curioso - per non dire affascinante - vederli insieme: impossibile, o quasi, che ciò possa accadere. Per il momento si “accontentano” di spalle come Lautaro e Morata, perfetti per i rispettivi compagni: l’argentino è l’interista con più conclusioni nello specchio avversario (56, incluse le ribattuche te), a sua volta superato – guarda un po’ – dal solito CR7 che tira ogni volta che può (63).
I DETTAGLI DECISIVI Questione di sprint, ma pure di cuore
Accanto a lui, nella maggior parte delle occasioni, c’è Alvaro, autore di cinque assist, uno in meno di Brozovic, il migliore di Conte. Il croato è il top anche nei chilometri percorsi: 11,12 di media a partita, 13° in A. Per trovare il migliore della Signora si scende alla posizione 56, dove troviamo De Ligt (10,39). Corre, eccome, Hakimi, senza dubbio uno dei più in forma dell’Inter: corre parecchio e crossa, l’ha messa in mezzo all’area 61 volte. Stesso ruolo, ma 10 in meno per Cuadrado, il crossman numero uno della Juve. Il colombiano, al pari di Chiesa e Ronaldo, è tra le frecce più veloci a disposizione di Pirlo: Federico ha toccato i 34,46 km/h in sprint (contro lo Spezia), ma non sarà il “flash” della sfida perché Lukaku è andato più forte con il Verona, portando la lancetta a 34,54 km/h. Tutta gente che segna, serve assist, crossa e inventa. Ma InterJuve è anche polmoni, cuore, grinta: quella di Barella, uno che non si tira mai indietro. E nessuno vince più contrasti di lui: 33 in questa Serie A, due in meno per la coppia bianconera Danilo-Bentancur. Sono tante sfide nella sfida, che aumentano il fascino ma non la sostanza: l’unico “più” che conterà domenica sarà quello dei gol fatti rispetto all’avversario.