Nibali: «Potrei lasciare il Tour per l’Olimpiade» Valenciana: si fa?
Giro e Giochi sono i suoi obiettivi. Debutto il 3 febbraio, ma sulla gara ci sono nuvole nere. Il fuso orario con il Giappone e la preparazione
Non è un mistero: un alloro con la maglia azzurra è l’unica cosa che manca davvero alla già fenomenale carriera di Vincenzo Nibali. E in funzione dei Giochi di Tokyo, ammette lo Squalo «potrei anche pensare di lasciare in anticipo il Tour de France, perché la differenza di fuso orario tra Europa e Giappone va considerata». Già, tra la fine della Boucle (18 luglio) e la prova in linea di Tokyo (24) ci sono appena sei giorni. «Si vedrà, adesso è prematuro. E speriamo anzitutto che il Covid dia tregua al mondo. Non voglio dire che non veda l’ora di fare il vaccino, ma sono senza dubbio favorevole. E fiducioso sul fatto che i Giochi si faranno». Il 36enne siciliano della Trek-Segafredo appare su Zoom dal ritiro di Denia, Spagna. E sempre dalla Spagna dovrebbe cominciare la sua 17a stagione da pro’, alla Vuelta Valenciana (3-7 febbraio). Dovrebbe, già: il condizionale è ovviamente legato all’emergenza sanitaria e in Spagna la tendenza sembra quella del peggioramento. La Vuelta Murcia (12-13 febbraio) sarà molto probabilmente posticipata, e la Gazzetta ha saputo che anche la Vuelta Valenciana è in dubbio.
Voglia
Nibali intanto taglia corto sul 2020 al di sotto delle attese che si è messo alle spalle: «Voglio pensare al futuro». Di proclami non ne ha mai fatti, neppure negli anni d’oro: non è nel suo carattere. Ma, ribadito di come voglia correre «libero, spensierato, pensando a una gara alla volta», il fatto che l’ambizione covi sotto la cenere è in una frase: «No, non escludo di poter ritornare sul livello del 2019, quando appena un minuto e poco più mi ha separato dalla vittoria del Giro d’Italia». Al Giro d’Italia il tridente con Ciccone e Mollema, se al meglio, è ottimo. Mentre il Mondiale di settembre in Belgio non lo solletica. A Denia, Vincenzo divide la camera con Antonio Tiberi, l’iridato junior a crono del 2019 atteso con molta curiosità: «È molto più cronoman di me, ma non carichiamolo di attese eccessive».