Lukaku contro Bonucci: che duello Ma chi conquista il centro, vince
Dai portieri alle punte, il cuore di Inter-Juve: Bastoni, Handa, le letture di Ramsey. E poi... Ronaldo
CENTROCAMPISTA
Si è ripreso le chiavi dell’Inter, dandole equilibrio e nuove geometrie. Già 6 assist.
2° miglior assistman del campionato nter-Juve sarà scontro di corpi: si sente quasi il rumore dell’urto. Rispetto a Milan-Juve, che a tratti è stata decisamente divertente, prego attendersi tatticismi, sguardi torvi e falli duri quando serve. In un duello tra 3-5-2, i sistemi di gioco che più svuotano le fasce, probabile siano decisive le spine dorsali: i duelli al centro. Certo, Conte spera che Hakimi faccia il vuoto contro Frabotta e Ramsey. Certo, Pirlo difende a quattro e si aspetta che Chiesa arrivi faccia a faccia con Bastoni. Se volete immaginare il derby d’Italia, però, guardate in mezzo.
IDIFENSORE
Il giovane veterano. Attenzione e personalità: la palla nei piedi non scotta mai. 12°
ATTACCANTE
L’uomo della Provvidenza, l’insostituibile: 51 gol in 73 gare in nerazzurro.
Manca quello alla Juve.
2° in A per gol,
9° per tiri in porta match: rigore parato a Ibra nel derby e anche contro il Napoli le sue mani hanno marchiato a fuoco la vittoria. La Juve in compenso non gli porta benissimo e il rendimento di Szczesny dice che la Juve qui ha un vantaggio. Tek è il quarto portiere della A per media voto e finora è stato molto affidabile: rendimento costante e due grandi partite quando serviva, contro Atalanta e Milan. Occhio al dettaglio: i calci d’angolo. Nessuno ha segnato quanto l’Inter in questa A: 8 gol da corner, il doppio della Juve. Szczesny, portiere completo, magari non leggendario in un singolo fondamentale ma completo, ha centimetri ed esperienza per farsi sentire a centro area.
CENTROCAMPISTA
A riposo col Genoa, strategico per Pirlo. Ha palleggio, tempi e inserimenti.
11° centrocampista per tocchi in area marzo cancellò la LuLa e tutte le altre stelle. In compenso, ritrova il vecchio amico Chiellini, probabilmente titolare, da una vita decisivo nelle grandi partite: un’altra battaglia insieme, come se questo fosse il 2011. Bastoni invece ha completato una scalata impressionante, da apprendista a maestro in 18 mesi. Ha impiegato poco a convincere Conte: personalità, senso della posizione e abilità nel palleggio lo hanno messo in condizione di scalare le gerarchie, scalzando un mostro sacro come Godin. Oggi è una certezza anche per Mancini, ma è l’Inter a godersi costantemente la sua ascesa... e il lancio in profondità sta diventando l’arma migliore per arrivare da Lukaku.
Vietato ragionare su Inter-Juve senza pensare al centrocampo. Conte darà le chiavi di casa a Marcelo Brozovic, come sempre. Una volta disfatta la valigia – a ottobre è stato a un passo dal Psg - Brozo si è rimesso a pedalare come mai, imponendo la qualità da play. È l’unico della rosa che sa abbinare geometrie e pressione alta. In più, ha trovato il modo per incidere davvero - 6 assist in A, solo Mkhitaryan ha fatto meglio – e a fianco avrà Vidal e Barella, maestri di incursioni. Pirlo invece sui cinque in mezzo ha i dubbi principali. Nel gruppo c’è di tutto. Titolari al rientro da un problema fisico: Chiesa. Giovani in campo dall’inizio: Frabotta. Uomini di garanzia riposati: Bentancur, uscito al 45’ di Juve-Genoa per pensare all’Inter. Alla fine, ci sono un dubbio – McKennie o Rabiot? – e un giocatore forse più importante di altri: Aaron Ramsey. L’ex rugbista conosce i tempi del calcio, sa palleggiare e inserirsi. Non sta calciando bene in porta, ma sa farsi trovare e a marzo, contro l’Inter, fu il migliore assieme a Dybala.
DIFENSORE
Senza De Ligt, ma con Chiellini probabile titolare. Ottimo a marzo contro Lukaku. 7°
ATTACCANTE
Il più forte nelle partite più importanti. L’intesa con Morata è migliore che mai.
1° della A per gol e tiri in porta
Sarà banale, ma questa è la sfida che guardano i bambini di tutto il mondo: Lukaku e Ronaldo, due montagne per fisico e personalità. Lukaku di recente ha ammesso di sentirsi nella top 5 dei migliori attaccanti al mondo, ma uno degli altri quattro è il 7 bianco: gli serve una grande prova in una notte così, al cospetto di re Cristiano. Mostruosa la sua scalata all’Inter: 51 gol in 73 partite e lo status di uomo immagine del Rinascimento interista. Non solo potenza devastante, ma l’abilità di essere sempre al servizio della squadra lo rende insostituibile. E dal dischetto in Italia è diventato infallibile: 11 su 11, qui sì che Ronaldo è stato superato. Ora l’ultimo colpo: quel gol alla Juve che i tifosi gli hanno chiesto sin dallo sbarco a Malpensa. Dall’altra parte, Cristiano guarderà San Siro vuoto con lo sguardo del cyborg programmato per fare sempre gol e decidere le grandi partite. È già stato qui, ha già visto partite così e le ha vinte. Per domani, altro che spina dorsale, ha il solito piano: strappare il cuore alla grande avversaria.
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