Sir Ainslie: medaglie e rimonte Stupisce anche nella Prada Cup
Il più titolato velista olimpico era dato per spacciato solo un mese fa. E invece nell’esordio...
ir Ben Ainslie, una vita in rimonta. Agosto 2012, si gioca la sua ultima Olimpiade nelle acque di casa: dopo 6 regate è ben dietro al danese Hogh-Christensen, con la schiena operata dolorante e la pressione dell’ambiente che gli toglie il sonno. Ma nel giorno di riposo «accendo la tv e prendo ispirazione guardando la vittoria di Bradley Wiggins nella cronometro individuale». Nei tre giorni successivi ribalta la situazione andando a vincere il quarto oro consecutivo entrando definitivamente nella leggenda della marineria e mandando in delirio migliaia di tifosi che erano accorsi sul canale della Manica solo per tifare Sir Ben. Settembre 2013, Coppa America di San Francisco. Oracle, la barca americana di Larry Ellison timonata da Jimmy Spithill (oggi co-pilota di Luna Rossa), è sotto 8-1 contro i neozelandesi. Vale a dire a una sola regata dalla vittoria dei Kiwi e dalla drammatica sconfitta Usa, in casa. La mossa della disperazione è (fra le altre) chiamare a bordo Sir Ben e metterlo alla tattica del maxi catamarano volante al posto dell’unico americano, John Kostecki. E con la più incredibile rimonta della storia della vela il multiscafo americano, anche aiutato dai consigli del Baronetto britannico, inizia a vincere una regata dopo l’altra. Aiuta Oracle a vincere una Coppa già persa più volte, mandando dallo psicologo praticamente tutto l’equipaggio neozelandese. Mentre il quotidiano di casa Daily Telegraph lo paragona addirittura all’ammiraglio Nelson per l’incredibile vittoria
SCharles Benedict Ainslie, 43 anni, è nato a Macclesfield: ai Giochi ha vinto argento e oro Laser (1996 e 2000) e 3 ori Finn (2004, 2008 e Londra 2012, foto sotto) contro i franco-spagnoli nella battaglia di Trafalgar.
Giorni nostri
Dicembre 2020, si corre l’unico appuntamento preparatorio di questa Coppa America numero 36. La barca di Ben Ainslie balbetta, rimedia solo sconfitte mentre giornali e i siti di sua maestà britannica si scagliano contro uno dei velisti più decorati della vela mondiale. Irriso e sbeffeggiato per avere speso (male) i 150 milioni di euro (circa) che compongono il budget più ricco di questa Prada Cup. Ben Ainslie, come 8 anni fa a Weymouth, riunisce il team e annulla tutte le feste. Chiede alla squadra un lavoro immane. Prima in cantiere e poi in mare: anziché il cenone di Natale gli uomini e le donne di Ineos cambiano l’albero, i foil, cambiano le vele (per queste Luna Rossa ha anche fatto protesta) e alla prima giornata della Prada Cup schiantano American Magic (al cui timone c’è quel Dean Barker che a San Francisco nel 2013 guidava Team New Zealand) e, in rapida successione, bruciano Luna Rossa proprio nel suo terreno, vale a dire in partenza. Dove Ben Ainslie martella il super specialista Jimmy Spithill prima di sfoderare una regata perfetta in cui
PALLAVOLO: SUPERLEGA gli inglesi controllano senza errori Luna Rossa, senza concedergli la possibilità di tornare in regata.
Mercedes
«Devo dire che queste due vittorie sono state per il resto del nostro team sul molo, i nostri progettisti, i nostri ingegneri, il nostro team di terra, i costruttori delle barche (questa si chiama Britannia, ma ha Rita evidenziato in arancione come il nome di tutti gli scafi di Ainslie fin da quando la mamma, prima di una regata in Spagna, era andata a pregare in una chiesa dedicata a Santa Rita per “chiedere” la vittoria per il figlio, ndr) hanno avuto due o tre settimane epiche per stravolgere la barca... e anche ai nostri amici della Mercedes di Formula 1 per averci aiutato a cambiare questa situazione». A raccontarlo è lo stesso Sir Ben dopo le vittorie della prima giornata. Non prima di aggiungere che la «Prada Cup è molto lunga, ma molto meglio iniziare con due successi dopo quello che era accaduto a dicembre». Aspettando la prossima rimonta di Sir Ben...