La Gazzetta dello Sport

PIRLO SUPER RISCHIO

La Juve domani sfida il Napoli in Supercoppa: il tecnico, alle prese con un centrocamp­o in affanno, deve subito rifarsi

- di Bianchin, Clari

1 Alessio Tacchinard­i, cosa è successo domenica? «Una caduta inaspettat­a: si può perdere, ma così non è da Juve. Si è accesa per tecnico e società una spia rossa: va spenta subito domani nella Supercoppa, altrimenti diventa una situazione delicata».

2 Pirlo può ancora raddrizzar­e la barca? «Andrea deve attingere alla sua esperienza da giocatore. Non può usare quella da allenatore, perché ha appena iniziato, ma deve trovare la chiave psicologic­a. Non hai tempo di recuperare uomini, lavorare sulla tattica, conta solo riaccender­e la testa dei giocatori. Serve un confronto, devono uscire dallo spogliatoi­o dicendo “Andiamo a vincere”. Se qualcuno esce con dubbi è dura... In primis bisogna trovare la chiave per Ronaldo, perché il sorrisetto di Cristiano dopo il 2-0 dell’Inter non mi è piaciuto, sembrava una smorfia sarcastica, di resa. Io ho giocato con i top, come Ibra, e trasmetton­o tutto: felicità, grinta, ma anche tensione».

3 Ma la Juve non ha anche problemi “struttural­i”, specie in mezzo?

«Parlare del centrocamp­o di domenica è sparare sulla croce rossa, però una gara non può fare testo. Il Bentancur di San Siro non è quello che conosciamo. E se fossi stato d.s. della Juve avrei preso anche io Ramsey e Rabiot. Però sono arrivati per fare il salto di qualità e non c’è mai stato. Vorrei vedere da loro un po’ di più lo spirito da Juve. Devi uscire avendo dato tutto, non so se hanno il carattere giusto».

4 Ci sono risorse che si possono sfruttare di più? «Arthur lo abbiamo visto poche volte, a Kulusevski bisogna trovare un impiego più costante: nella Primavera dell’Atalanta ha giocato anche interno di centrocamp­o. A lui piace stare vicino alla porta, ma si può provarlo al posto di Rabiot... Questa squadra in mezzo ha poco motore».

C’è un cordone ombelicale che da Vialli arriva a oggi, ma è sfilacciat­o. Restano soltanto Chiellini e Buffon

Sul Dna Juve «I giovani rubino da loro»

5 Esiste il rischio che il ciclo sia arrivato a naturale esauriment­o? «Io ho ancora fiducia, perché conosco la società e a me Pirlo piace, ma quell’atteggiame­nto lì non deve più esserci. Vedere Chiellini battagliar­e ancora così mi ha ricordato di quando è arrivato alla Juve e venne gasato da noi vecchi. Oggi i giovani hanno solo Giorgio e Buffon a cui guardare. Il cordone ombelicale che partiva da Vialli e non si è spezzato comincia a sfilacciar­si tanto. Stanno finendo i portatori di quel Dna, che è il vero segreto, il tesoro della Juve. Chiesa e i nuovi rubino il più possibile».

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LAPRESSE Bianconero Alessio Tacchinard­i, ultima panchina al Crema

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