La Gazzetta dello Sport

Occasione per due Pirlo si affida a Kulusevski e Bernardesc­hi

Morata verso la panchina, il tecnico punta sulla freschezza dello svedese. Demiral k.o., Federico a sinistra

- di Fabiana Della Valle INVIATA A REGGIO EMILIA

Lo stadio del Sassuolo è stato già in passato snodo decisivo per la Juventus. Al Mapei nel 2015 Massimilia­no Allegri vide le streghe in una notte di fine ottobre buia e tempestosa, dalle cui ceneri però risorse una Signora ancora più affamata, che con una straordina­ria rimonta andò a prendersi il quinto scudetto della serie. Per Andrea Pirlo, che a quell’epoca aveva già salutato i bianconeri per chiudere la carriera negli States, il prato che calpesta nervosamen­te in attesa della conferenza stampa può diventare la scenografi­a del primo trofeo conquistat­o da allenatore, oppure lo assocerà per sempre alla prima finale persa.

Demiral out

Il tecnico bianconero annuncia novità, anche se non si sbilancia sui nomi, prima però deve fare i conti con l’infermeria, che invece di svuotarsi si riempie: dopo Alex Sandro, Cuadrado, De Ligt (COVID) e Dybala (infortunio) ci entra anche Demiral, out per una ricaduta. «Un vecchio problema che si trascinava da tempo», spiega Pirlo (il centrale rischia di saltare anche la sfida di domenica in campionato contro il Bologna). Perciò l’idea di far giocare il turco a destra nella difesa a tre, avanzando Danilo a sinistra, è naufragata: toccherà ancora al brasiliano («Dimostriam­o ciò che siamo», è il suo grido di battaglia) con Chiellini e Bonucci, mentre a sinistra salgono le quotazioni di Bernardesc­hi, favorito su Frabotta.

Occasione Kulusevski

L’altro nome nuovo è Kulusevski, che è in netto vantaggio su Morata per fare coppia in attacco con Cristiano Ronaldo. Alvaro ha giocato due partite di fila (di cui una da 120 minuti) e Pirlo sta pensando di sfruttare la freschezza dello svedese, spesso sacrificat­o in quest’ultimo periodo. In mezzo dovrebbe rivedersi Arthur accanto a Bentancur, con

McKennie sulla trequarti. Il Maestro non si sente a un bivio («Io sono abituato a certe situazioni, mi spiace per i calciatori, soprattutt­o i giovani, che sono stati attaccati») ed è convinto che la sua squadra approfitte­rà della Supercoppa per risollevar­si: «Vogliamo voltare pagina e dimostrare che non siamo quelli di San Siro. Non si vince per caso per 9 anni di fila e noi abbiamo la stessa voglia e la stessa ambizione di conquistar­e il decimo scudetto. Le finali vanno vinte, è un momento difficile ma come ce ne sono tanti in una stagione».

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