Chelsea bocciato Il Leicester di nuovo in cima alla Premier
La squadra di Rodgers sconfigge i Blues di Lampard con gol di Ndidi e Maddison
Non c’è Claudio Ranieri, ma c’è di nuovo il Leicester in vetta alla Premier, in questa strana Premier tartassata dal Covid e con una sfilza di recuperi da giocare. Oggi sarà un altro giorno e le partite che attendono le due squadre di Manchester scuoteranno la classifica, ma la banda di Brendan Rodgers è andata a dormire il sonno dei giusti dopo il 2-0 sul Chelsea. Un tempo per segnare, un altro per mancare più volte il tris: per dire che il gruppo di Lampard non è mai esistito. Al netto degli innegabili meriti del Leicester, bisogna prendere atto che i 250 milioni spesi dai «Blues» la scorsa estate sono serviti a poco. Maurizio Sarri fu massacrato dai media, pur conquistando il terzo posto in campionato e conquistando l’Europa League. Lampard, in questa Inghilterra dove il vento della Brexit ha annebbiato le idee a milioni di persone, ha goduto di uno status speciale – in nome del passato da giocatore e del passaporto inglese -, ma qualche riflessione sulla sua missione a questo punto è d’obbligo. Il vento sta cambiando anche per lui.
La svolta
Rodgers, ex Chelsea, è invece un nordirlandese che ha studiato calcio a Barcellona. Ha sfiorato l’impresa a Liverpool, per poi franare in modo rovinoso. Ha stravinto in Scozia alla guida di un Celtic senza avversari. Leicester è stata l’occasione della rivincita in Inghilterra e sta giocandosi bene quest’opportunità. Le «Foxes» avevano avuto cedimenti improvvisi nelle gare delicate. La caduta in casa con l’Everton, il 16 dicembre scorso, aveva frenato l’ascesa. Da quel giorno qualcosa però è cambiato. Quattro vittorie e due pareggi in Premier, il successo in FA Cup, l’en plein a gennaio. Contro il Chelsea, Rodgers ha rispolverato il 4-1-4-1 e il gol di Ndidi al 6’ ha permesso alle «Foxes» di sfruttare il copione preferito: attesa e ripartenza. La traversa di Maddison e una chance mancata da Albrighton hanno tenuto in vita il Chelsea, pericoloso solo con Hudson-Odoi. Il 2-0 di Maddison ha chiuso i giochi. Nella ripresa, 3-0 mancato da Justin e Tielemans. Chelsea inesistente, a tratti umiliato dal palleggio del Leicester. L’aria funerea di Lampard a fine match vale più di mille parole.
Caso Navalny
I «Blues» non sono in difficoltà solo sul piano sportivo: anche sul fronte della politica internazionale l’aria è pesante. L’arresto di domenica dell’attivista politico Navalny, al rientro a Mosca dopo le cure e la convalescenza in Germania per l’avvelenamento del 20 agosto scorso, ha riaperto la questione degli oligarchi russi vicini al presidente Vladimir Putin. Tra i nomi di una lista di otto persone sulle quali i governi occidentali dovrebbero rivedere le loro posizioni secondo i sostenitori di Navalny è indicato quello di Roman Abramovich. Il Regno Unito ha già preso da tempo posizione, negando il rinnovo del visto al presidente del Chelsea nella primavera 2018, problema risolto con il rilascio del passaporto da parte d’Israele, ma la partita con la Russia resta aperta: siamo tornati ai tempi della guerra fredda.