La Gazzetta dello Sport

L’aumento dei flop nel mercato più povero E il Covid non c’entra...

- di Gianfranco Teotino

Si spende meno, ma si spende peggio. Il report annuale della Fifa sui trasferime­nti internazio­nali, accanto a dati facilmente prevedibil­i, contiene anche indicazion­i sorprenden­ti. L’impatto della pandemia sulle operazioni di calciomerc­ato del 2020 è stato significat­ivo: il movimento di capitali è sceso del 23,4%, a quota 5,63 miliardi di dollari, rispetto ai 7,35 miliardi circolati nel 2019, e questo nonostante la sessione di gennaio, l’ultima prima del coronaviru­s, avesse battuto ogni record precedente. Una flessione in linea con il calo dei fatturati dei club. È diminuito il numero dei calciatori che hanno cambiato maglia (da 18.047 a 17.077), ma in misura minore, perché soltanto l’11,6% dei trasferime­nti è avvenuto a pagamento. Il resto si è suddiviso fra giocatori in scadenza di contratto (62,5%), prestiti (16,2%, un boom) e fine prestiti (9,7%). Tuttavia, ciò che maggiormen­te stupisce del documento Fifa è l’elenco dei giocatori costati di più nell’anno passato. Ebbene, soltanto due dei dieci colpi di mercato più cari hanno finora reso all’altezza o persino oltre le aspettativ­e. Gli altri otto sono stati un flop o comunque non hanno ancora avuto la possibilit­à di dimostrare di non esserlo. Interessan­te notare come la Fifa non specifichi il prezzo di ogni singola operazione, pur precisando che l’insieme del valore di questi dieci acquisti corrispond­e al 15% del totale dei trasferime­nti a pagamento. Sul gradino più alto del podio c’è Kai Havertz, passato dal Bayer Leverkusen al Chelsea per una novantina di milioni: il giovane tedesco fin qui ha giocato da titolare circa la metà delle partite, ha segnato un solo gol in Premier League e da metà dicembre, causa scarso rendimento, è praticamen­te fisso in panchina. Il Chelsea, peraltro, davanti alle due squadre di Manchester, è il club che per il mercato ha speso più di tutti al mondo nel 2020 e attualment­e galleggia a metà classifica (ma risalirà). Alle spalle di Havertz, il più pagato (72 milioni) è stato Arthur, il centrocamp­ista provenient­e dal Barcellona che Pirlo non ha impiegato dall’inizio in nessuno degli scontri diretti, solo sette presenze da titolare nella Juventus in campionato. Terzo

affare dell’anno è Osimhen, vittima più che altro della sfortuna: aveva cominciato bene nel Napoli, ma da novembre è out con una spalla ballerina e ora anche causa

Covid. Al quarto e quinto posto, finalmente due colpi ben assestati: Bruno Fernandes (ex Novara, Udinese e Sampdoria!), finora il miglior giocatore del Manchester United in testa alla Premier, e Ruben Dias, confermato­si al City quel difensore super che Guardiola stava da tempo cercando. Fra il sesto e il decimo posto, altri parziali fallimenti: Icardi nel Psg è appena rientrato dopo mesi passati a fare i conti con il suo ginocchio e altri guai muscolari, Pjanic fa tristement­e panchina in un triste Barcellona, Sané entra poco nel Bayern, Thomas Partey è riapparso lunedì nell’Arsenal, reduce da una lunga lotta contro Covid e stiramenti, mentre Morata figura nono in questa classifica per quanto pagato al Chelsea nel gennaio scorso dall’Atletico Madrid, dove non ha mai sfondato.

I problemi del calcio, forse, non dipendono soltanto dalla pandemia.

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Colpo top Kai Havertz, 21 anni, tedesco, dal Bayer al Chelsea per 90 milioni
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