Ulissi e Viviani in ospedale: sotto esame c’è il cuore
Sono ad Ancona: Diego per una miocardite, l’olimpionico dopo un’anomalia in allenamento Probabili dimissioni già oggi
Diego Ulissi potrebbe essere dimesso oggi dagli Ospedali Riuniti Lancisi di Ancona, dove ieri è stato sottoposto a uno studio elettrofisiologico ad opera del professor Antonio Dello Russo. Dalla Uae-Emirates, la squadra del 31enne livornese, non è stata fatta nessuna comunicazione in attesa dei risultati finali degli esami: il punto della situazione sarà oggi. Ulissi è fermo da metà dicembre quando gli era stata diagnosticata una miocardite, una infiammazione del cuore probabilmente di origine virale. Era stato un fulmine a ciel sereno, tanto più che Diego aveva chiuso il 2020 agonistico con due successi di tappa al Giro. Con lo studio elettrofisiologico si entra con una piccola sonda dall’inguine, attraverso la vena femorale iliaca, fino alle camere cardiache e da lì si vanno a studiare le possibili aritmie che si vengono a creare nel cuore. Si tratta di un esame diagnostico ma anche terapeutico, perché se si riesce si va ad ablare, cioè a bruciare con delle radiofrequenze, i foci (da focus, ndr) che possono provocare le aritmie. E quando si avrà il quadro clinico completo si potrà valutare se Ulissi potrà tornare in gruppo. Intanto, alla struttura sanitaria marchigiana lunedì è arrivato anche Elia Viviani: per il 31enne veronese della Cofidis, oro olimpico nell’Omnium a Rio 2016, sono in corso accertamenti cardiologici. Domenica Viviani si stava allenando – la squadra è in ritiro a Benidorm, Spagna - quando ha avvertito qualche piccola anomalia cardiaca: come si sa, i professionisti hanno strumenti ormai molto sofisticati che anche in allenamento permettono di tenere sotto controllo lo sforzo e i parametri che servono a valutare stato di forma e la prestazione. Così alla sera Elia ha chiamato Roberto Corsetti, apprezzato professionista specializzato in cardiologia e medicina dello sport e con tantissima esperienza nel mondo delle due ruote: ex presidente dell’associazione dei medici del ciclismo, con Viviani aveva cominciato a lavorare ai tempi della Liquigas. Naturale che lo abbia indirizzato alla struttura di Ancona e al professor Dello Russo: era stato sempre lui il tramite per Mario Cipollini, che tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 aveva curato lì delle aritmie e una anomalia congenita, un ponte miocardico. Nel caso di Viviani, nessun allarmismo, ma la volontà di approfondire: e oggi si dovrebbe sapere qualche cosa in più.