Vietato sbagliare
Il Cagliari non vince più e ha paura Di Francesco si gioca tutto
Da Genova a Genova. Dopo aver salutato nell’ottobre del 2019 la Liguria con la rabbia nel cuore, per la poco felice parentesi alla Sampdoria durata appena otto partite, domenica prossima, ancora una volta, parte del futuro di Eusebio Di Francesco passerà sotto la Lanterna. Dall’altra parte del campo non ci saranno i blucerchiati ma il Genoa, in quello che è già uno scontro diretto per la salvezza. Emozioni forti, a cui il tecnico pescarese è abituato dai tempi di Sassuolo e di Roma.
Mentalità
Esperienza nella gestione della crisi, aspetto che ora Di Francesco dovrà essere bravo a trasmettere anche a un gruppo apparso spaesato e poco cattivo nelle ultime giornate. Non a caso nelle ultime ore lo stesso Di Francesco ha sottolineato: «Per uscire da questo momento dobbiamo dare tutti qualcosa di più, voglio vedere rabbia e
Dopo le cinque sconfitte di fila e i rinforzi, con il Genoa serve la svolta. L’allenatore ha individuato cosa non va. E ieri Giulini ha seguito l’allenamento
cinismo». Cinque sconfitte consecutive in Serie A, ultima il 2-0 interno contro la capolista Milan. Ma più in generale undici gare di fila senza vittoria, con una striscia recente di sette sconfitte e quattro pareggi. «Il problema della squadra al momento non è né tecnico né tattico, ma psicologico». L’analisi è dello stesso allenatore pescarese, a fine partita contro i rossoneri. E dire che proprio per evitare dei crolli mentali durante i 90 minuti e durante una lunga stagione, come accaduto nella scorsa annata quando i sardi passarono dai sogni d’Europa all’esonero di Rolando Maran, quest’anno Di Francesco ha voluto con sé anche lo psicologo Gianmaria Palumbo. Per ora però non è bastato ad evitare il riaffiorare dei fantasmi nello spogliatoio rossoblù.
Fiducia
La società a parole, ma soprattutto con i fatti, anche in queste settimane di crollo dal punto di vista dei risultati ha dimostrato di avere fiducia nel tecnico. Sul mercato Di Francesco è stato accontentato sulle sue principali richieste: prima il ritorno di Radja Nainggolan, chiesto a gran voce dall’estate, e poi i muscoli di Alfred Duncan, utile per sostituire l’infortunato Rog. Più un rincalzo per la difesa con lo scambio tra Calabresi e Faragò con il Bologna. E la dirigenza, con il direttore generale Mario Passetti, anche prima della sfida al Milan ha espresso appoggio nei confronti dell’allenatore: «Ci sono state delle difficoltà ma c’è grande fiducia nel nuovo progetto fatto partire insieme a Di Francesco». Ogni cosa però ha una data di scadenza. E lo stesso vale anche per la fiducia nei confronti dell’allenatore rossoblù. Il suo Cagliari deve quanto prima tornare a fare punti e togliersi da una situazione di classifica diventata pericolosissima, con soli due punti di vantaggio sul fanalino di coda Crotone. Quella con il Genoa è la gara da non sbagliare per evitare che le voci della piazza sull’esonero non diventino troppo pesanti anche all’interno della squadra. Il presidente Tommaso Giulini ieri ha assistito a tutto l’allenamento dei suoi per provare a dare anche un segnale di vicinanza al gruppo. L’ultima vittoria è del 7 novembre: 2-0 sulla Sampdoria. E Di Francesco spera, dopo le sfortune sulla panchina blucerchiata, che Genova gli porti ancora una volta bene da avversario.