L’Atalanta a Udine per dare l’assalto al terzo posto
Dopo lo 0-0 col Genoa, il recupero di Udine Una vittoria per «rivedere» la Champions
Corsi e ricorsi
Già nelle passate stagioni ad ogni inciampo seguì una reazione
Tour de force
In sette giorni per i nerazzurri tre partite: attese altre rotazioni
Fu un sollievo, non deve diventare un rimpianto. L’Atalanta, senza il peso di fatica e infortuni da gara in un pantano, il 16 dicembre lasciò Udine con una consapevolezza, più che una speranza: due giorni dopo avrebbe potuto volare ad Amsterdam più leggera, nelle gambe e nella testa. E andò a prendersi a casa dell’Ajax gli ottavi di Champions. Ieri, 44 giorni dopo, stessa destinazione: recupero di quella partita rinviata per diluvio e programma di viaggio non uguale ma simile. Ovvero: prendersi punti preziosi per un’altra Champions, la prossima. Come ha detto ieri Gian Piero Gasperini, «è fondamentale restare nel gruppo delle prime: domani la nostra classifica sarà più “vera”». Il rimpianto da evitare: pagare un altro peso, quello di una gara comunque tosta, tre giorni dopo il Genoa e a tre giorni dal Milan.
Freccia a sinistra?
Il tecnico non sembra preoccupato dalla fatica: «Domenica abbiamo spinto tanto ma stiamo bene: sto gestendo minutaggi e energie». Però diffida di questa Udinese che dopo una caduta da un punto nelle ultime cinque partite è tornata a guardarsi preoccupata alle spalle e si guarda dentro chiusa in ritiro: «In un torneo così equilibrato, chiunque può togliere punti a chiunque». Domenica l’Atalanta se n’è tolta 2 un po’ anche da sola: «Meriti del Genoa, qualche demerito nostro. Ma può capitare». È già capitato, negli anni della gestione Gasp, e c’è un precedente praticamente identico che rimanda proprio a un pareggio in casa con il Genoa: quasi sempre l’Atalanta è ripartita come se niente fosse. Quello che le serve per piazzarsi domani al terzo posto, scavalcando la Roma e pure Juve e Napoli (che dovranno a loro volta recuperare una partita).
I precedenti
Successe, due campionati fa, dopo un Atalanta-Empoli 0-0: possibilità di aggancio al Milan al 4° posto, in frantumi sul muro tirato su da Dragowski. Dopo quella frenata, l’Atalanta le vinse tutte a parte un 1-1 a casa Juve, dunque cinque su sei. E fu la prima qualificazione alla Champions. Successe nella passata stagione, 22a giornata, Atalanta-Genoa 2-2, in fumo la chance di occupare il quarto posto da sola, dopo la sconfitta della Roma nell’anticipo con il Sassuolo. Reset, punto e a capo: nove vittorie consecutive a cavallo del lockdown e garanzia di un’altra qualificazione Champions. E poi la stagione in corso: “consumata” soprattutto dal pensiero dell’Europa, la Dea fa un punto in due partite contro Spezia e Verona, ma la ripartenza ne produce 17 nelle sette gare successive, più l’impresa di Amsterdam di cui sopra, più la qualificazione ai quarti di Coppa Italia.
Palle inattive e rigori
Il rallentamento di domenica può far comparire la solita scritta: stop and go. Il difficile momento dell’Udinese invece può riproporre un’avversaria molto chiusa in se stessa, «anche se penso - ancora Gasperini - che azzarderà qualcosa in più del Genoa: sistemi speculari, ma mi aspetto una gara più aperta». Per la quale comunque le palle inattive, pozzo a cui l’Atalanta sta attingendo meno del solito, «potrebbero essere una risorsa importante». E a pensarci bene sono palle inattive anche i rigori, dunque Gasp non ce la fa a tenersi la stoccatina: «Fanno tantissima differenza pure quelli, bisogna essere bravi pure in quello: non siamo fra i più premiati, anche l’esperienza è una qualità. Ma siete voi che me le tirate fuori...».