Arriva oggi: visite e firma E Pioli vuole portarlo in panchina con l’Atalanta

I rossoneri chiudono anche con il Chelsea per il difensore: un milione per il prestito, con diritto di riscatto sotto i 25

ikayo Tomori ieri aveva già un piede sull’aereo, impaziente di vedere l’intesa tra il Milan e il Chelsea per il suo sbarco a Linate. La fumata bianca è arrivata dopo l’ora di cena, troppo tardi per completare le pratiche per il piano di volo. Ma potrebbe riuscire ugualmente la sua rincorsa alla convocazione domani contro l’Atalanta: oggi sarà a Milano per visite e firma. Strano, ma vero. Il nazionale inglese, a causa delle recenti restrizioni legate alla Brexit, deve sottoporsi a una procedura a dir poco farraginosa, visto che ora è un extracomunitario a tutti gli effetti. Aggiungiamoci i paletti legati al Covid e la burocrazia prende il sopravvento. Insomma, questo trasferimento in prestito di 6 mesi ha comportato un’altra giornata campale in via Aldo Rossi. Ivan Gazidis, Paolo Maldini e Ricky Massara sono stati in contatto diretto con Londra. Dall’altra parte del video c’era Marina Granovskaia, l’efficientissimo braccio destro di Roman Abramovich. Il prestito oneroso (un milione di euro) era concordato da tempo, invece andava definita l’entità del riscatto. Dagli iniziali 30 milioni chiesti dalla società di Stamford Bridge, si è scesi sotto quota 25. Ma non è stato facile. Frank Lampard crede molto in questo difensore che ha visto sbocciare nella comune esperienza al Derby County: a suo parere l’anglo-canadese è da considerare un puntello per il futuro nella difesa dei Blues. I dirigenti milanisti contano di arruolarlo a lungo termine, non a caso era entrato nel mirino già a settembre. In pre-campionato, però, Fikayo era considerato incedibile. Troppe panchine hanno, poi, indotto il giocatore a chiedere una chance importante. E ora lui arriva a Milanello con la ferma intenzione di meritarsi una conferma a fine stagione. Certo, l’infortunio di Simakan gli ha offerto un bell’assist, ma non è da escludere che il suo futuro in rossonero vada di pari passo a quello del francese. All’orizzonte sono previsti molti ricambi in questo reparto, visto che l’argentino Musacchio è in scadenza di contratto e non sembra rientrare nei programmi della società. A 23 anni Tomori ha l’esperienza giusta per inserirsi facilmente nel nuovo gruppo. E Pioli fa molto conto sulle sue motivazioni, come quelle (del resto) di Mandzukic e Meité.

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FFrenata Firpo

Contraddittoria, invece, la giornata sul fronte Barcellona. In mattinata, dalla Catalogna, sono arrivate indiscrezioni che parlavano di un accordo imminente tra i club, con la «benedizione» del giocatore. Un’interpretazione suffragata dall’esito positivo dei contatti di mercoledì. La trattativa di Maldini e Massara con il dirigente catalano Pianes aveva portato a un sostanziale accordo per un prestito di 6 mesi sulla base di 500 mila euro. Con il passare delle ore, però, l’aria è cambiata all’improvviso. Nonostante Junior Firpo sin dall’inizio abbia espresso il suo gradimento tecnico all’approdo in rossonero, ieri il giocatore di origine dominicana si è mostrato all’improvviso dubbioso a causa dei problemi familiari legati alla nascita del suo secondogenito. La compagna non può lasciare Barcellona nei prossimi mesi, e lui non se la sente di vivere questa esperienza italiana da solo. Il Milan ha comunque incassato la notizia senza polemiche. Junior Firpo, in realtà, ha chiesto ancora qualche giorno di riflessione. Ma i tempi sono troppo stretti per pensare che in via Aldo Rossi lascino la pratica aperta troppo a lungo. In termini pratici, ora come ora, la pista appare abbastanza chiusa. La controprova si avrà nei primi giorni della prossima settimana. La sollecita guarigione di Theo Hernandez, evidentemente, allontana i fantasmi di un’emergenza sulla fascia sinistra. Ma è proprio sicuro che i vertici milanisti abbandonino l’idea di un last minute per la maglia del viceTheo?