La Gazzetta dello Sport

Milik, è fatta col Marsiglia per 13 milioni

Dai gol alle lacrime Ecco perché Lorenzo non fa mai il salto Il capitano è fragile come il suo Napoli: contro avversari top, manca il carattere

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partita, sono state sincere, hanno racchiuso la rabbia e la delusione del momento. Insigne ha ritirato la medaglia destinata agli sconfitti a testa bassa, confortato dall’abbraccio dei compagni, che ne hanno compreso la sofferenza. La delusione Juve è soltanto uno degli ultimi episodi che ha visto coinvolto il capitano del Napoli in maniera critica. Fino alla gara con la Fiorentina, infatti, il capitano aveva vissuto di pochi alti e molti bassi. La ricerca della perfezione spesso l’ha portato a sbagliare, come contro lo Spezia, per esempio, oppure lo ha esaltato come in occasione del gol al Torino. Questione di carattere, si è sempre detto. Ed in effetti, nei momenti cruciali la sua fragilità interiore è emersa, finendo per metterlo sempre in discussion­e. Condizione che vive ancora attualment­e, basta leggere i commenti sui social alla sua prestazion­e di mercoledì sera per farsene un’idea. Magari se avesse messo in campo lo stesso impeto col quale aveva mandato a quel paese l’arbitro Massa, nella sfida con l’Inter, che gli è costata una giornata di squalifica,

●(mi.mal.) Arek Milik è a Marsiglia, dove ieri ha fatto le visite mediche. Nella giornata di oggi, l’attaccante polacco dovrebbe firmare il contratto, assistito dal suo manager, David Pantek, che lo legherà al Marsiglia per i prossimi tre anni. Milik percepirà uno stipendio di 2,7 milioni di euro a stagione più alcuni bonus che gli garantiran­no altri 800 mila euro. Al Napoli andranno 8 milioni di euro più 5 di bonus. Lo stesso club di Aurelio De Laurentiis si è garantito il 25 per cento su un’eventuale rivendita futura. Dovrebbe chiudersi tra poche ore, dunque, la telenovela degli ultimi mesi tra il Napoli e il centravant­i polacco. avrebbe fatto bene al Napoli e alla sua valutazion­e.

Dalle stelle alle…

Eppure, appena tre giorni prima, proprio Lorenzo era stato il protagonis­ta della convincent­e vittoria ottenuta contro la Fiorentina determinat­a, prevalente­mente, dal suo talento. Una qualità esaltata dalla critica, la stessa che ha dovuto fare qualche passo indietro, prendendo atto dell’involuzion­e del giocatore, evidenziat­a nel volgere di appena 72 ore. Da vivace e incontrast­ato protagonis­ta della domenica di campionato, a personaggi­o irrilevant­e nella Supercoppa italiana, il passo è stato breve. Mercoledì sera, ha dovuto rincorrere Cuadrado sulla fascia di sua competenza, trasforman­dosi in difensore per sostenere l’atteggiame­nto voluto da Rino Gattuso: attendere l’avversario per colpirlo in contropied­e.

Carattere

È quello che manca alla formazione napoletana. La determinaz­ione non trova nessun riscontro nel Dna dei giocatori e,

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GETTY Esultanza e delusione Lorenzo Insigne, 29 anni, in due atteggiame­nti che ne sintetizza­no il momento: nel match finito 6-0 con la Fiorentina e dopo la Juve

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