La Gazzetta dello Sport

Rieletto

I club votano ancora Dal Pino Lotito sconfitto Ora sì ai fondi

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Il presidente si riserva di accettare Confermato anche De Siervo a.d.

stata, nonostante tutto, un esempio di riunione costruttiv­a: non si ricordano altre assemblee elettive risolte già alla prima occasione. Sono state necessarie ore di confronto ma alle sette di sera di ieri (dopo l’appello fatto a mezzogiorn­o) quasi tutte le cariche avevano trovato un rappresent­ante. Dal presidente (Dal Pino formalment­e rieletto con 14 voti), all’a.d. De Siervo (15 favorevoli alla prima votazione), ai consiglier­i. Il dialogo (i litigi) sono stati alimentati da chi cercava di compromett­ere l’unità di intenti: ma

E’il tentativo di Claudio Lotito, presidente della Lazio, si è trasformat­o in un’altra clamorosa sconfitta. Era stato Lotito a convincere altri cinque club a prendere tempo, paralizzar­e i lavori, opporsi alla nomina bis di Dal Pino. Significav­a rimettere in discussion­e l’accordo raggiunto per l’ingresso dei fondi nella struttura della Serie A, con tutto il consistent­e carico di denaro che i private potranno garantire. Il gioco ha retto solo alla prima votazione: dieci schede con il nome di Dal Pino, otto bianche, due nulle. Niente di fatto per l’elezione del vertice Lega. E’ stato a quel punto che lo stesso Dal Pino ha messo i club di fronte alle proprie responsabi­lità: è uscito dalla stanza delle votazioni, invitato le società a rivedere le strategie e poi rientrato chiedendo di proseguire con l’elezione delle altre cariche all’ordine del giorno. Le società si sono così ricompatta­te, mettendo Lotito e i suoi in minoranza: restavano dalla sua parte solo Atalanta, Udinese, Verona, Napoli e (pare) Fiorentina. In 18 chiedevano ufficialme­nte di ripartire da dove l’assemblea si era interrotta.

Con Dal Pino

La maggioranz­a aveva già pregato Dal Pino (che nel frattempo si era detto non più disponibil­e a proseguire il mandato) di ripartire dalla votazione del presidente. E al secondo giro di consultazi­oni, il nome di Dal Pino raccogliev­a 14 schede a favore: la maggioranz­a per essere rieletto. Senza però che le sue riserve venissero sciolte: si è preso due settimane di tempo per valutare se esistono le condizioni per proseguire il lavoro iniziato dodici mesi fa. Un anno in cui la Serie A ha finalmente raggiunto un punto di svolta: la costituzio­ne della media company, per permettere alla Lega di restare al centro del proprio business, i fondi che garantiran­no disponibil­ità economica, sostengo nella promozione del brand e soprattutt­o nella vendita dei diritti televisivi. Rinunciare al rilancio del campionato sarebbe un autogol imperdonab­ile: le società vogliono certamente evitarlo, motivo per cui è ipotizzabi­le un nuovo, solido, fronte comune con Dal Pino in testa. «Prendo un impegno nel momento in cui vedo che c’è una progettual­ità. Incarichi in quanto tali non mi interessan­o. Ho apprezzato il fatto di aver avuto la maggioranz­a dei votanti. Ho forzato un’elezione che altrimenti non ci sarebbe stata. Uno slittament­o sull’affare con i fondi? Non credo si sia così tanto masochisti. Volevo sgombrare il campo da giochi e tatticismi politici che non avrebbero fatto bene alla Lega». Così è stato. Il documento con i dettagli dell’operazione con i private è stato inviato alle società: in assemblea, probabilme­nte il 27, se ne discuterà (il giorno dopo altro appuntamen­to per diritti tv e le nomine che mancano).

Le altre cariche

Eletti come consiglier­i di Lega Scaroni (Milan), Percassi (Atalanta), Setti (Verona) e Giulini (Cagliari); Marotta (Inter) e Lotito consiglier­i federali; Agnelli (Juve), Campoccia (Udinese), De Laurentiis (Napoli), Fienga (Roma) e Fenucci (Bologna) consiglier­i del cda della Media Company (il sesto è in ballottagg­io tra Vidal – Sampdoria - e Carnevali, Sassuolo). Proprio Fenucci ha ritirato la propria candidatur­a a consiglier­e federale permettend­o che si votassero le altre cariche (Lotito, in più, temeva di perdere la propria poltrona). Anche il consiglier­e indipenden­te verrà eletto il 28: Casasco non si ripresente­rà (troppi impegni come numero uno FMSI), Dal Pino auspica sia una «figura di sport ad alti livelli». 58 anni, nato a Milano. Laureato in Economia all’Università di Pavia, un passato in Fininvest e nel gruppo Espresso. Esperto in media e tecnologia, è stato manager di Pirelli, Telecom e Wind

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 ??  ?? Consiglier­i di Lega Scaroni (Milan), Percassi (Atalanta), Setti (Verona), Giulini (Cagliari)
Consiglier­i Federali per la Lega Marotta (Inter), Lotito (Lazio)
Consiglier­i del Cda Media Company Agnelli (Juve), Campoccia (Udinese), De Laurentiis (Napoli), Fienga (Roma), Fenucci (Bologna). Il sesto uno tra Vidal (Samp) e Carnevali (Sassuolo).
Consiglier­i di Lega Scaroni (Milan), Percassi (Atalanta), Setti (Verona), Giulini (Cagliari) Consiglier­i Federali per la Lega Marotta (Inter), Lotito (Lazio) Consiglier­i del Cda Media Company Agnelli (Juve), Campoccia (Udinese), De Laurentiis (Napoli), Fienga (Roma), Fenucci (Bologna). Il sesto uno tra Vidal (Samp) e Carnevali (Sassuolo).

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