LA SCHEDA
ripetuto un paio di volte “state attenti, è dura”». I due sono amici da una vita. «Lo conobbi nel ‘93, lavoravo con Capirossi in 250 e ci siamo subito presi bene. Nel ‘96 creammo un piccolo team per far correre nell’Italiano un ragazzino di Cattolica, io ci misi il furgone, un VW 6 cilindri, e l’officina, lui comprò la moto. Quando la Honda Brasile mi telefonò per far correre Barros in 500, la prima persona che chiamai fu Fausto. Era perplesso, ma lo convinsi. Creò una società con Roberto Bocchi, io non volli entrarci perché il mio compito era solo fare andare le moto, però gli promisi che c’ero. Non ci siamo più lasciati». Subito a podio in quella prima stagione, il team Gresini in pochi anni è diventato un riferimento, con 5 Mondiali vinti. «Io — dice Cecchini — conto pure il titolo 2004 di Pedrosa in 250, che Fausto non si è mai voluto intestare perché c’era Puig. Ma la squadra era la nostra».
Vice campioni
Per tre anni di fila i piloti di Gresini hanno chiuso dietro Valentino Rossi in MotoGP: Sete Gibernau nel 2003 e 2004, Marco Melandri nel 2005. E chissà cosa avrebbero potuto fare Gresini e Marco Simoncelli se la storia del Sic non si fosse arrestata in Malesia. «Non gli rompo le scatole, essendoci passato conosco il valore del silenzio — racconta Paolo Simoncelli, papà di Marco —. Dico solo che Fausto mi sorprese quando, saputo che creavo una squadra, mi chiese di esserne socio, anche solo all’1%. Capii che persona era». Anche Melandri ha ricordi dolci: «Fausto è una delle persone migliori che abbia conosciuto. È stato sempre presente, anche nell’anno Ducati, sentiva che avevo bisogno di un amico. Il ricordo più bello è il primo podio di Jerez 2005. Lì capimmo che potevamo fare una grande stagione». Anche lui soffre per la situazione. «Io e Manuela (la compagna; n.d.r.) chiamiamo ogni giorno Nadia. Ha avuto tanti casini nella sua vita, ma la grinta per uscire vincitore anche questa volta ce l’ha». Buon compleanno Fausto.