La Gazzetta dello Sport

C’È ANCHE TOMORI!

Milan, altro rinforzo Il difensore arriva oggi domani va in panchina

- di Fallisi, Gozzini, Laudisa

Anche i bad boys sorridono, ma non mettetevi in testa strane idee: il volto di Mario Mandzukic si illumina solo quando si schiaccian­o i tasti giusti. Se gli chiedete della sua forma fisica, lo sguardo da duro si scioglie e dalla sua bocca sgorgano frasi tipo «fidatevi, sono pronto, altrimenti sarei rimasto a guardare le partite in tv». Parlategli di ambizione, di scudetto, del numero 9 che agita il sonno dei tifosi milanisti (ma non il suo, «non mi preoccupa, non conta cosa c’è dietro alla maglia ma davanti»), e il “cattivomet­ro” torna a schizzare in alto: dice Maldini che nel calcio i bravi ragazzi non bastano, MM è qui anche per questo.

Peso e tempi

E per quello che potrà dare a questo Milan. Che a parole insegue il ritorno in Champions ma che nei fatti si rinforza per restare lassù e tenersi stretto il primo posto. La strategia di Elliott non è cambiata, avanti con giovani talenti e guerrieri di esperienza, come un anno fa. Allora gli innesti di Ibra e Kjaer accesero il motore e quello di Saelemaeke­rs lo potenziò, oggi tocca a Mandzukic, Meité e Tomori. Con Mario nei panni del guerriero: «Questi ragazzi sono giovani ma fanno tutto quello che devono – le parole del croato, presentato ieri –. Lottano, corrono, la loro fame si percepisce da fuori e si sente ancora di più adesso che sono arrivato a Milanello. Se mi seguiranno sarò felice». Toni alla Ibra, insomma. «Ha ragione Zlatan quando dice che saremo in due a fare paura: io e lui abbiamo una grande esperienza, incutere timore negli avversari conta». Poi c’è il campo, certo, ed è lì che il Milan potrà misurare il peso del Mandzukic versione 2021. Perché il curriculum non si discute – 9 scudetti tra Juve, Bayern e Dinamo Zagabria, più altri 16 trofei tra cui una Champions – e la voglia nemmeno: «L’idea di vincere lo scudetto è uno stimolo forte, manca ancora tanto alla fine ma continuand­o così sarà più facile poter arrivare al risultato. Chi mi conosce sa quanto sia ambizioso, ma preferisco fare parlare il campo». Ecco, appunto. Quanto serve a MM per tornare al top? Farlo subito, dopo quasi un anno senza giocare, è una sfida ai limiti della fantascien­za. Lui giura di essere pronto, lo ripete fino allo sfinimento: «In questi mesi mi sono allenato duramente. Avrò bisogno di qualche giorno per conoscere i compagni, ma quando Pioli mi chiamerà in causa ci sarò». Potrebbe succedere domani contro l’Atalanta, prima e ultima squadra bucata dal croato in Serie A. Mario aspetterà in panchina – magari con impazienza, visto che non ama restare a guardare – anche se le circostanz­e inducono Pioli alla cautela: i rientri di Rebic e Leao gli consentira­nno di presentars­i alla sfida col Gasp con abbondanza.

Niente rivalse

Mandzukic sfrutterà questi primi giorni per studiare tempi e automatism­i di una macchina che funziona a meraviglia: durante le prove tattiche di ieri era in prima fila. Antenne dritte per entrare il più velocement­e possibile in sintonia con le idee di Pioli: «Mi ha fatto un’ottima impression­e, mi piace il suo calcio. Abbiamo parlato della mia posizione, mi ha chiesto cosa ne pensassi, gli ho detto che sono

Ho lavorato duro: se non fossi in condizione sarei rimasto a guardare le partite alla tv

L’idea di vincere lo scudetto è uno stimolo forte, ma mancano ancora tante partite Mandzukic attaccante Milan

disposto a giocare dove vorrà». Se sta bene come dice, MM non avrà problemi a inserirsi, e la coppia con Ibra potrà traslocare dal terreno delle frasi a effetto a quello di battaglia. Mario potrà convivere con lo svedese rimettendo­si a sgobbare sulla fascia, come gli è capitato di fare a Torino fino allo sbarco di Sarri. «Cosa è successo tra noi? Chiedetelo a lui. Rispetterò sempre i tifosi juventini ma ora combatto per quelli del Milan. Questa non è una rivalsa contro qualcuno. Non mi piace pensare al passato, io guardo al presente». E la faccia torna cattiva.

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 ?? LAPRESSE ?? In prima fila a Milanello Mario Mandzukic, 34 anni, in primo piano davanti ai compagni del Milan: ha firmato per 6 mesi, con opzione di estendere di altri 12 le presenze di Tomori con il Chelsea, con 2 gol segnati. In questa stagione il centrale inglese ha giocato 4 partite tra Premier e coppe, per un totale di 234 minuti le maglie di club indossate da Tomori in carriera: oltre al Chelsea ha giocato anche con Brighton, Hull City e Derby County
LAPRESSE In prima fila a Milanello Mario Mandzukic, 34 anni, in primo piano davanti ai compagni del Milan: ha firmato per 6 mesi, con opzione di estendere di altri 12 le presenze di Tomori con il Chelsea, con 2 gol segnati. In questa stagione il centrale inglese ha giocato 4 partite tra Premier e coppe, per un totale di 234 minuti le maglie di club indossate da Tomori in carriera: oltre al Chelsea ha giocato anche con Brighton, Hull City e Derby County

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