Crotone e Cagliari senza più appelli Il debutto di Semplici
quota 100 Leonardo Semplici arriva giovane, con 15 anni di carriera da allenatore. Non è tempo di pensione, ma di ricarica. Quella che lui prova a dare al Cagliari, disperato, nel giorno della centesima panchina in A. «A casa facevo fatica, riprendere ad allenare era quello che volevo. Mi dovevo solo abituare ai tamponi, ne ho fatti già quattro». Aveva smesso più di un anno fa, poco prima della pandemia. Alla Spal dove ha portato il club dalla C alla A. «So la responsabilità che ho. A Cagliari servono solo i fatti. La scintilla deve partire da noi. Arretro Nainggolan, Joao Pedro lo vedo solo come attaccante, mi aspetto più uno contro uno e palloni per la testa delle punte. ma quel che conta è la testa dei ragazzi che ho visto moralmente giù». A Crotone il Cagliari, accompagnato dal presidente Giulini, terrorizzato
Adi perdere la A, deve vincere. Per fare un pieno di autostima e ottenere 3 punti vitali. «Dobbiamo cambiare passo, i miei giocatori li considero tutti titolari, i 5 cambi mi aiuteranno».
Finale
Ma per svoltare il Cagliari deve battere un Crotone che non vuole arrendersi: «Sappiamo perfettamente che questa è una finale», dice l’allenatore Giovanni Stroppa. Che ha perso nuovamente l’ex regista sardo Cigarini, ma ha ereditato l’esterno offensivo Ounas, partito a razzo: «Affrontiamo una squadra di livello, alla quale non possiamo concedere niente. Se il Cagliari è lì in classifica ha dei problemi. Dovremo essere bravi a evidenziarli. Tutto dipende dalla condizione mentale». La pensa così anche Semplici: «Ho lavorato solo sul piano psicologico». 1’19”