Udinese, basta un guizzo Fiorentina, crisi continua
Poche emozioni, nel finale colpisce Nestorovski Per i viola terza sconfitta nelle ultime quattro gare gb.o. -
(PT) 0R
MARCATORI: Nestorovski al 41’ s.t.
UDINESE (3-5-2)
Musso; Becao, Bonifazi, Nuytinck; Molina (dal 46’ s.t. De Maio), De Paul, Walace, Makengo (dal 25’ s.t. Arslan), Stryger Larsen; Llorente (dal 32’ s.t. Braaf), Nestorovski. PANCHINA: Scuffet, Gasparini, Samir, Micin, Okaka. ALLENATORE: Gotti ESPULSI nessuno AMMONITI Llorente per gioco scorretto
CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: MOLTO BASSO 46,7 m POSSESSO PALLA 44,9%
FIORENTINA (3-5-2) Dragowski; Milenkovic, Pezzella (dal 43’ s.t. Montiel), Martinez Quarta; Malcuit (dal 34’ s.t. Caceres), Eysseric (dal 43’ s.t. Borja Valero), Pulgar, Castrovilli (dal 34’ s.t. Amrabat), Biraghi; Vlahovic, Ribery (dal 23’ s.t. Kokorin). PANCHINA Terracciano, Rosati, Igor, Venuti, Barreca, Maxi Olivera, Callejon. ALLENATORE: Prandelli ESPULSI nessuno AMMONITI Martinez Quarta e Kokorin per gioco scorretto CAMBIO DI SISTEMA 4-3-3 dal 43’ s.t. BARICENTRO: MEDIO 51,1 m POSSESSO PALLA 55,1%
ARBITRO: Volpi di Arezzo NOTE Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 4-3. Angoli 3-9. In fuorigioco 2-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. embrava un pareggio scritto nella pietra: pochi tiri, rare occasioni, l’evidente desiderio di non correre rischi. Udinese e Fiorentina avevano deciso di fare a braccetto un piccolo passo verso la salvezza e si erano regalati un pomeriggio di mischie a centrocampo, di contrasti, di errori. Insomma una noia, al punto che fino al 41’ del secondo tempo l’emozione più grande arrivava dalla vibrazione del badge elettronico che tutti i presenti alla Dacia Arena portavano diligentemente al collo per valutare la distanza dalle altre persone. Poi, però, De Paul ha giocato di prima un pallone sorprendendo Milenkovic che a centro area pensava di avere più tempo per organizzare l’intervento difensivo. E invece l’immediatezza del cross dell’argentino ha permesso a Nestorovski di sfilare alle spalle del difensore viola e di schiacciare in porta da pochi passi. Lo 0-0 scritto nella pietra è diventato 1-0 per l’Udinese ed è giusto così: se in una partita giocata chiaramente per non perdere ti dimentichi un uomo al limite dell’area piccola a quattro minuti dalla fine, la sconfitta è la giusta punizione. È anche vero che la vittoria è forse un premio eccessivo per l’Udinese, che non ha fatto molto di più dei viola. Ma nel finale, quando Arslan ha dato vigore al centrocampo e De Paul ha scalato le marce, i bianconeri hanno comunque provato a vedere di quale colore fosse la maglia di Dragowski. In tutta la partita, invece, la Fiorentina si è avvicinata a Musso solo grazie a un buco di Walace che ha consentito a Ribery di lanciare Vlahovic, impacciato davanti al portiere avversario.
SPartita brutta
Non ci aspettavamo una gara divertente, sia chiaro. A fine febbraio la classifica comincia a mandare segnali inequivocabili e le due squadre, schierate a specchio, hanno affrontato l’incontro con il comprensibile intento di concedere poco e di provare a colpire con i propri giocatori di qualità. Ma questa seconda parte del piano è rimasta sorprendentemente nel cassetto. Eppure sulle fasce c’erano corridori che potevano arrivare spesso al cross e tra centrocampo e trequarti non mancavano giocatori con piedi buoni e idee chiare. Eppure non si è visto nulla, potremmo indorare la pillola parlando di una partita tattica, ma è stata semplicemente brutta. Raramente le due squadre hanno prodotto una manovra fluida ed è successo solo quando con uno o due tocchi la palla è filata via in verticale verso il compagno che aveva trovato lo spazio in cui infilarsi. di
Colpevole Sul gol incassato Milenkovic ha perso la marcatura
Solidità difensiva Gotti non ha incassato reti per la terza volta di fila in casa
6 VOLPI (Arbitro) Partita senza grosse difficoltà. Buona la valutazione - poi confermata dal Var - della posizione di Nestorovski sul gol dell’Udinese
6 MONDIN (Assistente) 6,5 ZINGARELLI (Assistente)
Quando Stryger Larsen ha tagliato rapidamente in diagonale dettando il passaggio a De Paul, l’argentino è stato preciso nell’assist e Dragowski ha dovuto evitare con il piede il vantaggio bianconero. Ma si è trattata di un’azione isolata. Llorente vagava aspettando un cross che non è mai arrivato: senza Pereyra, ieri squalificato, o qualcuno che si inserisca a rimorchio, il buon lavoro di sponda dello spagnolo ha meno senso.
Momenti diversi
Il movimento senza palla c’è stato solo raramente e la Fiorentina, che aveva più qualità in mezzo al campo, non ha saputo prendere in mano la gara anche
per la giornata negativa di Pulgar e Castrovilli. L’errore di Milenkovic evidenzia il momento difficile dei viola, alla terza sconfitta in quattro gare e con un solo punto all’attivo nelle ultime cinque trasferte. Non è un caso, vista la scarsa attitudine alla costruzione. L’Udinese, invece, ha trovato una quadratura soprattutto grazie alla solidità difensiva: terza partita casalinga consecutiva senza reti al passivo e una sola sconfitta negli ultimi sette turni. E dieci punti di vantaggio sulla terzultima sono un margine confortante. 2’53”