Heike Drechsler
A sinistra la tedesca Heike Drechsler, 56 anni, poi Larissa Iapichino, 18: il fotomontaggio simboleggia il passaggio di consegne avvenuto sabato 20 febbraio ad Ancona con il 6.91 dell’azzurra 7.14 e a 19 sono arrivata a 7.40. Non veniva concepito che una gara potesse andar male».
3E
quando succedeva?
«Era dura... Ricordo proprio gli Euroindoor di Milano 1982. Ero giovane, feci un disastro rispetto alle attese (5a con 6.33). Pretendevano una medaglia a tutti i costi. Venni schiacciata dalla pressione. Non ho ancora finito di asciugare le lacrime».
3Anche
Fiona, a Birmingham 1987, da britannica e Larissa, a Boras 2019, hanno vinto gli Europei juniores...
«Se Larissa ha il carattere della mamma è a posto: che combat
Serie B
Liga tente era Fiona. E quante sfide ad alto livello tra noi. Nel lungo la mia rivale più temibile è stata Jackie Joyner-Kersee, ma lei viene subito dopo».
3Quale
podio occupato insieme ricorda con più piacere? «Quello dei Giochi di Sydney 2000: in precedenza, se una era felice, l’altra era scontenta. In quell’occasione invece, benché l’oro fu mio, anche Fiona celebrò con gioia. Eravamo entrambe soddisfatte di aver battuto Marion Jones, sprinter pura prestata alla specialità. Agli Europei di Budapest 1998 invece, nonostante il record italiano, Fiona non si fece problemi
NATO A
IL SPECIALITÀ
181 cm 68 kg
una carriera durata 27 anni (l’ultima gara è del 2004) all’aperto ha vinto due ori (nel lungo a Barcellona 1992 e a Sydnet 2000 con Fiona May d’argento, foto), un argento e due bronzi olimpici, due ori, due argenti e due bronzi mondiali e cinque ori e un argento europei. Vanta 10”91 nei 100, 21”71 nei 200 (allora record del mondo eguagliato) e 7.48 in lungo, 3a misura mondiale all-time (con 7.37 è tuttora primatista indoor). Agli Europei di Berlino 2018 è stata volontaria (foto) a manifestarmi la sua delusione per il bronzo».
3Vi
sentite? Vi vedete? «Credo che l’ultimo incontro risalga all’Olimpiade di Londra 2012. Poi lei una volta deve aver cercato di contattarmi via social, ma io sto imparando ad usarli ora. Dovrei mandarle un messaggio per Larissa...».
3Le
piace l’Italia?
«Quanti ricordi: i Golden Gala a Roma, certi periodi di allenamento a Formia, il 7.63 appena ventoso del Sestriere, il salto femminile più lungo della storia, le gare a Rieti e a Padova».
3Segue
ancora l’atletica? «Sabato ho visto in tv la gara del 6.06 di Lavillenie e poi ho gioito per il 31’01” di Konstanze Klosterhalfen nei 10.000, record tedesco migliorato dopo 30 anni: mi piace quella ragazza, va per la propria strada».
3Ripeterà
l’esperienza da volontaria degli Europei di Berlino 2018, quando fu addetta alla pedana di lungo e triplo? «Mi piacerebbe: chissà, magari a quelli di Monaco 2022. Dopo aver tanto ricevuto, è giusto provare a restituire qualcosa. Basta che non mi richiedano di frequentare un anno di corsi: lavoro in un’azienda che si occupa di salute e di prevenzione e in questo momento, con tanto smart working, non avrei più il tempo».
3Ha
gareggiato per la Germania Est e per la Germania Ovest, ha vissuto l’epoca del doping di Stato ed è stata accusata di pratiche illecite: che periodo è stato? «Estremamente difficile: quando è caduto il Muro ero appena diventata mamma di Tony, che spero presto mi renda nonna. Finalmente liberi, basta controlli: ma la transizione non fu indolore, l‘unificazione portò anche situazione negative. Mia madre e mia sorella persero il lavoro. Fummo assaliti da tanti dubbi esistenziali. Ma di una cosa vado fiera».
3Prego...
«Ho vinto tanto da orientale e ho vinto di più da occidentale, dimostrando che i miei risultati erano frutto del talento e del duro lavoro».
s4’48”
Ieri, a Padova, in vista degli Euroindoor del fine settimana, 20.46 indoor nel peso per Leo Fabbri, in crescita dopo il 20.11 del meeting di Torun e il 20.36 degli Assoluti di Ancona. Nel weekend, ai campionati italiani invernali di lanci lunghi di Molfetta (Ba), notevole 69.71 nel martello di Sara Fantini
I miei risultati figli del lavoro: l’ho dimostrato da tedesca dell’ovest