La Gazzetta dello Sport

NADAL È UN RULLO DOMINA ZVEREV E PUNTA LA FINALE PER IL DECIMO SHOW

Rafa in semifinale per la 12a volta: mai sconfitto nelle precedenti. Oggi affronta il gigante Opelka (2.11) che prima di Roma aveva vinto solo due partite sulla terra Pioggia: rinvio per Djokovic e Sonego

- di Riccardo Crivelli

C’è tutto un mondo intorno, ma al centro dell’universo di Roma rimane fissa la stella polare del più straordina­rio interprete di sempre del gioco del tennis sulla terra battuta. Prima che la pioggia si impossessi del pomeriggio del Foro, costringen­do a rinviare a oggi il quarto di finale già iniziato di Djokovic e quello mai neppure cominciato di Sonego, Rafa Nadal si prende confortevo­lmente la scena aprendosi le porte di un giardino che conosce alla perfezione, quello delle semifinali degli Internazio­nali, raggiunte per la 12a volta in carriera: nelle precedenti, poi ha sempre conquistat­o la finale. Un messaggio senza troppi fronzoli al resto della compagnia.

Alto livello

La sfida di ieri con Zverev era talmente delicata da sollecitar­e la miglior versione stagionale del maiorchino, reduce da tre batoste consecutiv­e contro il tedesco, l’ultima appena una settimana fa a Madrid. Rafa apparecchi­a la rivincita con una prestazion­e feroce per concentraz­ione e capacità di lettura dei momenti, come confermano le nove palle break su dieci annullate all’avversario. Fin dall’inizio, il nove volte campione del Foro porta la contesa sul suo terreno di caccia, quello degli scambi prolungati da fondo che finiscono per prosciugar­e tutte le armi di Sascha, compreso il rovescio che da solo lo aveva tenuto in piedi per quasi due set.

Unico brivido, uno spettacola­re ruzzolone alla fine del primo set per un’impuntatur­a del piede sulla riga del servizio mentre Nadal sta scendendo a rete, che gli provocherà un fastidio per fortuna passeggero al fianco sinistro: «Non saprei dire se è stata la mia miglior partita del 2021, certamente ho giocato un tennis molto solido. E poi ne avevo bisogno, perché nelle ultime settimane, avevo perso un po’ troppi match importanti, quelli sotto pressione. Zverev ha avuto sfide toste nel torneo ma ha 10 anni meno di me e io mi ricordo molto bene come ci si sente a quell’età ad arrivare sulla palla». In tema di memorie, questa è la settimana in cui Nadal festeggia il 15° anno dalla vittoria in finale su Federer annullando­gli due match point, la vittoria che segnò il suo ngresso definitivo nel gotha: «Bei ricordi, ma la cosa più positiva per

Mi serviva un successo così dopo aver perso troppi match importanti sotto pressione

Dopo 15 anni sono ancora qui a giocare a questi livelli anche se molti non ci credevano

Rafael Nadal numero 3 Atp

me è che dopo 15 anni dopo sono ancora qua, a competere a questi livelli, nonostante molti pensassero non fosse possibile. Forse neanche io, in fondo, ci avrei creduto».

La sorpresa yankee

Dall’altra parte della rete oggi troverà un rivale indubbiame­nte inatteso, ma che in cinque giorni per lui rivoluzion­ari si è costruito con merito la chance di giocare per la volta una semifinale di un Masters 1000. Reilly Opelka, n. 47 Atp, con i suoi 2.11 il giocatore più alto del circuito, si è presentato a Roma con appena due partite vinte sulla terra in carriera e cinque uscite consecutiv­e al primo turno da marzo. Certamente sta spremendo il meglio dal servizio, come prevedibil­e (77 ace in 4 partite), ma contro il terraiolo argentino Delbonis allunga nei momenti decisivi grazie alla tenuta da fondo anche negli scambi sopra i 5 colpi e a un eccellente rendimento alla risposta, riportando così un po’ di luce sul bistrattat­o tennis americano, che per la prima volta da quando è stato introdotta la classifica computeriz­zata (1973) questa settimana non ha neppure un giocatore tra i primi 30. E mentre lui proverà a mettere paura anche a Nadal, Djokovic sarà chiamato a una dura fatica per garantirsi la possibilit­à di giocare due partite in un giorno causa sospension­e di ieri: il numero uno è sotto di un set e di un break contro Tsitsipas. Il rinvio, invece, potrebbe aver fornito ossigeno a Sonego per il quarto con Rublev dopo la favolosa battaglia vincente di giovedì con Thiem durata più di tre ore. Cielo amico.

 ??  ??
 ??  ?? Nove volte in trionfo Rafael Nadal, 34 anni, insegue il 10° trionfo in carriera dopo aver alzato il trofeo 9 volte, la prima nel 2005. Roma potrebbe diventare il 4° torneo vinto in doppia cifra dopo Parigi (13), Barcellona (12) e Montecarlo (11) etra Martic stringe forte il pugno e subito cerca con lo sguardo Francesca Schiavone. L’intesa tra la croata numero 25 del mondo e la campioness­a azzurra, che la allena da metà aprile (e l'accompagne­rà almeno fino a Parigi), funziona alla perfezione: ieri la 30enne di Spalato ha battuto 7-5 6-4 l'americana Jessica Pegula, volando in semifinale dove oggi sfiderà Karolina Pliskova. Petra e Francesca si sono trovate. La Martic ha avuto una carriera non facile, segnata anche da un lungo infortunio, ma non ha mai smesso di credere nel suo tennis. Adesso ha scelto di avere accanto un’altra guerriera ed è certa che dietro a queste vittorie romane ci sia proprio la sua nuova coach. «Ora è cambiato qualcosa - ha detto -. La voce di Francesca, il suo modo di pensare e vedere il tennis mi hanno fatta svegliare. È tutto ciò che io vorrei essere in campo: combattent­e, intensa e positiva. Spero di continuare a lungo con lei».
Nove volte in trionfo Rafael Nadal, 34 anni, insegue il 10° trionfo in carriera dopo aver alzato il trofeo 9 volte, la prima nel 2005. Roma potrebbe diventare il 4° torneo vinto in doppia cifra dopo Parigi (13), Barcellona (12) e Montecarlo (11) etra Martic stringe forte il pugno e subito cerca con lo sguardo Francesca Schiavone. L’intesa tra la croata numero 25 del mondo e la campioness­a azzurra, che la allena da metà aprile (e l'accompagne­rà almeno fino a Parigi), funziona alla perfezione: ieri la 30enne di Spalato ha battuto 7-5 6-4 l'americana Jessica Pegula, volando in semifinale dove oggi sfiderà Karolina Pliskova. Petra e Francesca si sono trovate. La Martic ha avuto una carriera non facile, segnata anche da un lungo infortunio, ma non ha mai smesso di credere nel suo tennis. Adesso ha scelto di avere accanto un’altra guerriera ed è certa che dietro a queste vittorie romane ci sia proprio la sua nuova coach. «Ora è cambiato qualcosa - ha detto -. La voce di Francesca, il suo modo di pensare e vedere il tennis mi hanno fatta svegliare. È tutto ciò che io vorrei essere in campo: combattent­e, intensa e positiva. Spero di continuare a lungo con lei».
 ??  ?? La torre Reilly Opelka, 23 anni, n. 47: è il più alto (2.11) del circuito
La torre Reilly Opelka, 23 anni, n. 47: è il più alto (2.11) del circuito

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy