La Gazzetta dello Sport

Stadi riaperti al 50% da agosto

Obiettivo: far tornare i tifosi sugli spalti col pass vaccinale. Ecco come

- di Olivero

Grazie ai vaccini spera anche lo sport. Dopo le prove in Coppa Italia e all’Europeo il calcio ha un grande obiettivo: tifosi al 50% a inizio stagione con il “patentino”.

vaccini fanno sperare anche lo sport. Lo sport di tutti i giorni, lo sport sotto casa, ma anche lo sport degli stadi. Se gli Internazio­nali d’Italia di tennis stanno facendo da apripista, da oggi celebra la riapertura anche il rugby con la prima semifinale del Top 10, mentre mercoledì toccherà ai 4300 spettatori di Atalanta-Juve, la finale di Coppa Italia, le prime porte aperte del calcio a distanza di oltre 8 mesi. Un’apertura che sarà prudente privilegia­ndo soprattutt­o un certo tipo di pubblico, gli sponsor, per premiare la loro fedeltà in questo periodo tempestoso. Dal prossimo fine settimana, rientrerà in gruppo il basket, dalle semifinali dei playoff scudetto. Il 1° giugno, l’apertura diventerà generalizz­ata, però con il tetto dei mille spettatori all’aperto e dei 500 al chiuso. Ma la data da cerchiare in rosso è l’11 giugno: per Italia-Turchia l’Olimpico di Roma potrà ospitare fino a 16mila persone. Possibilit­à replicata anche per la sfida alla Svizzera del 16 e al Galles del 20, per poi chiudere con il quarto di finale del 3 luglio.

Momento apripista

In effetti tutto è cominciato con gli Europei e con il sì del

Governo all’Uefa per il pubblico nelle partite «italiane». Rispetto a metà aprile, quando sull’asse Draghi-Vezzali la Federcalci­o incassò il sospirato sì, è passato però un mese e anche l’accelerazi­one della campagna vaccinale ci ha messo del suo. Anche se c’è tanto da fare per abbassare la maledetta curva dei contagi e tenere a bada soprattutt­o l’avvento delle variabili, anche se guai a pensare di essere fuori pericolo perché ancora non lo siamo del tutto, è legittimo pensare e immaginare una nuova normalità. Pure nel calcio e per il calcio. E se la strada per riaprire, anche simbolicam­ente, l’ultima di campionato sembra complicata anche per evitare che i mille possano generare altri assembrame­nti (il precedente della festa scudetto dell’Inter non è stato un biglietto da visita ideale per chiedere di riaprire), tutti gli sforzi si stanno concentran­do verso la stagione che ripartirà ad agosto. Per questo gli Europei saranno fondamenta­li, sia nel testare il modo in cui si selezioner­à il pubblico (anche per il rugby ingressi possibili solo per vaccinati, ex malati di Covid o con un test negativo effettuato nelle 48 ore che precedono l’evento), sia nel riabituars­i psicologic­amente all’idea della folla, assediata da questi mesi terribili. Il fatto peraltro che a riaprire non sia solo l’Italia (anzi in Europa, ormai ci sono diversi Paesi con le porte aperte anche negli impianti sportivi) può contribuir­e a costruire un’atmosfera diversa in cui lo

Chi in tribuna Per ora entrano i vaccinati, chi ha avuto il Covid e chi fa il tampone

stadio con la gente non sia percepito come un pericolo.

Metà luglio

Anche se le interlocuz­ioni sull’asse calcio-Governo non sono arrivate a codificare una vera e propria road map, l’obiettivo del calcio è dichiarato: cominciare la stagione con un numero di spettatori che arrivi a metà della capienza. Sia chiaro, siamo troppo lontani dall’inizio del prossimo campionato (l’appuntamen­to è per il 22 agosto), e negli uffici della sottosegre­taria Vezzali non si può allungare lo sguardo così lontano. C’è da concentrar­si sul presente, peraltro anche la Lega Pro spera per una parte dei playoff di C, come il calcio femminile che il 30 maggio vivrà la sua finale di Coppa Italia

Gli altri sport Da oggi anche il rugby coi tifosi Poi il basket, a giugno tutti ok

con Milan-Roma, che si disputerà proprio al Mapei Stadium, stadio simbolo della riapertura. Ma l’obiettivo 50 per cento, un po’ dichiarato un po’ sussurrato, viene ritenuto realistico. Proprio le buone notizie sul fronte della campagna vaccinale consiglian­o prudenza. Non è il momento, ora, di forzare. L’ideale è arrivare alla metà di luglio, dopo gli Europei, con diverse buone notizie da mettere insieme. A quel punto, si potrebbe definire un quadro che consentire­bbe l’apertura delle diverse campagne abbonament­i. In un’Italia dove, in quel periodo, potrebbero aver ripreso a pieno ritmo anche i flussi turistici. Saranno tutte da verificare in quel momento le condizioni per entrare negli impianti da parte del pubblico. È probabile che nelle prossime settimane i meccanismi del pass vaccinale saranno collaudati ed è ovvio che quello strumento potrà essere utilissimo per andare avanti sulla linea delle riaperture con più fiducia. Per ora si è ancora prudenti, e se in Coppa Italia gli spettatori dovranno scaricare la app «Mitiga» per dimostrare di essere in regola, bisognerà aspettare qualche giorno per il protocollo definitivo per l’accesso agli Europei (in particolar­e va chiarito quando si deve fare il tampone rapido per poter certificar­e la negatività). Ma la strada è ormai tracciata.

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