La Gazzetta dello Sport

Boom a Torino Poi a Milano anni da leader

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In bianconero una sola stagione, ma bruciante, portentosa come era Vieri a 23 anni: nel 1996-97 in bianconero Bobo ha vinto di slancio il campionato, ha aggiunto la Supercoppa europea ed è arrivato a Tokyo sulla vetta del mondo con l’Interconti­nentale. A mancato solo la Champions, cadendo contro il Borussia Dortmund nell’unica, beffarda finale della carriera. Più in generale, però, proprio a Torino ha imparato ad essere un centravant­i “totale”. A combinare la forza fisica “lukakiana” con un sinistro affilatiss­imo. Alla fine, in 37 presenze juventine ha segnato 14 reti in totale (zero contro l’Inter), prima della fuga miliardari­a all’Atletico Madrid.

A Milano

In nerazzurro le stagioni sono state sei, dal 1999 al 2005, e non è arrivata la stessa gloria: spesso il successo è mancato per dettagli con un lungo rosario di beffe e rimpianti. Nel suo curriculum nerazzurro resta così appena una Coppa Italia, assieme a 123 gol totali (4 contro i bianconeri): troppo poco se si ripensa a quelle squadre zeppe di campioni. Negli anni milanesi, però, Bobo è diventato pure qualcosa in più di un semplice centravant­i micidiale: era simbolo, trascinato­re, parafulmin­e per gioie e polemiche. Così stasera allo Stadium si incrociano, forse, le due squadre che più hanno segnato la carriera di Bobo: quella da cui è partita la scalata e quella in cui ha vissuto gli anni più intensi. Adesso, invece, Vieri fa gol soprattutt­o on line: la Bobo Tv su Twitch, con picchi di 400mila persone collegate, è quasi un fenomeno di costume.

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