LE ULTIME FATICHE DI PIRLO
Il primo verdetto per la zona Champions arriva da Genova, dove l'Atalanta stacca per il terzo anno consecutivo il biglietto per giocare la Coppa dalle grandi orecchie. È un risultato straordinario per una realtà del nostro calcio che continua a stupire e il prossimo anno con qualche innesto può ambire a competere per il titolo. Lo ammettono la solidità della società, la bravura del tecnico, la qualità del gruppo, l’esperienza ormai accumulata, l’abitudine a stare nei piani alti. Con pochi mirati ritocchi e mantenendo la struttura nulla in futuro è impossibile, neanche il sogno più ardito. L’Atalanta presenta pochi difetti: in un’orchestra in cui segnano e si divertono tutti forse deve solo essere più cinica nel chiudere alcune partite pur dominate (vedi l'esempio di Roma), e magari trovare qualche accorgimento in più quando incontra le poche squadre che la sanno mettere in difficoltà prendendole le misure. Ma questo è il futuro e ci sarà tempo per pensarci e programmarlo, ora c'è un presente da godersi fino in fondo e che può essere addirittura trionfale se mercoledì la Dea riuscirà ad alzare la Coppa Italia. Un trofeo non cambierebbe il giudizio lusinghiero che resta intatto qualunque sarà il risultato, ma certo rappresenterebbe il coronamento di un lungo e profondo lavoro. Davanti si troverà davanti la Juve che ha bisogno di trovare qualche sorriso in questo drammatico finale di stagione. Vincere la Coppa sarebbe importante, ma ancora di più centrare quella Champions che significa non solo il prestigio di continuare a sedersi alla tavola dei top club, ma soprattutto una vagonata di milioni necessaria alle casse bianconere. Ieri contro l'Inter imbattuta da una vita serviva vincere, il gol che tiene ancora viva la speranza è arrivato all’88’ su un rigore contestato. Come contestata era stata l'espulsione di Bentancur al 55'. Calvarese in giornata decisamente no, ne ha combinate di tutti i colori e il var è riuscito a correggere solo uno dei suoi tanti errori. Conte ci teneva a centrare un'altra vittoria, ma la sconfitta nulla cambia nell’Inter. Pirlo a fine gare era stremato, più stanco del suo capitano Chiellini che ormai sembra una specie di Dorando Petri che getta il cuore oltre ostacolo. Le mille battaglie si fanno sentire per gli eroi stanchi della Juve. Il destino del tecnico appare segnato: neanche un clamoroso recupero al fotofinish sembra in grado di salvarlo. Oggi sono attese le risposte del Napoli a casa della Fiorentina, il cui ambiente è stato scosso dalla conferenza di venerdì di Commisso che si è scagliato contro la stampa, il presidente si è risentito anche per il commento della Gazzetta, che ha stigmatizzato le sue accuse, a dir poco maldestre, ma non voleva essere offensivo a livello personale né tantomeno ferirne l’orgoglio legato alle sue origini italoamericane. Il Milan sarà impegnato contro il Cagliari a cui manca un punto per salvarsi. Nel derby della capitale gioisce la Roma, celebrata anche da Mourinho sui social. Festa grande per lo Spezia che ottiene la salvezza attraverso il gioco. Il Torino ha due partite per togliersi dai guai.
Dea, la terza Champions è un risultato straordinario. La Juve spera ancora ma non dipende da lei...