«La grande staffetta» Il testimone Zanardi è un’emozione in video
Un docufilm sul viaggio della scorsa estate e le sue parole prima dell’incidente
i sono i sorrisi. Tutti belli. Di Katia e Mauro, Ana e Pier Alberto, Gioacchino e Veronica e poi gli altri, i cinquanta più uno, che quell’uno ha la magia di averli voluti insieme per un progetto appassionante prima e un viaggio meraviglioso dopo. Scorrono fra i loro visi in mezzo a fatica e paura, lacrime e dubbi, passione e sconforto. Sono le immagini che ti coinvolgono e ti lasciano il segno, perché in quei giorni e su quelle facce c’è ciò che ti regala e porta via lo sport e, in fondo, la vita. Alex Zanardi, quel “più uno” da cui tutto è nato, lo sa bene, girando a 400 all’ora su un ovale americano o vestendosi d’oro alla Paralimpiade. Ecco perché quei giorni fra montagne, coste e pianure, da nord a sud, con atlete e atleti paralimpici, voluti da Alex a mostrare l’Italia che non si arrendeva e rinasceva da un durissimo lockdown, rimangono nella mente e nel cuore.
C«Il giorno più bello»
“La grande staffetta” non è soltanto un film su quella idea così bella nata dentro Obiettivo 3, progetto per promuovere lo sport paralimpico. Diventa un racconto corale, novanta minuti che rimangono dentro. «Obiettivo Tricolore» è stata molto più che un testimone da passarsi, partenza e traguardo, handbike e biciclette e carrozzine. Bastano le parole di Diego Gastaldi, che con la carrozzina paralimpica è fra i migliori al mondo: «Un raggio di sole». Ci sono quelle di tutti loro. C’è Alex che pedala con la moglie Daniela sulle salite dell’Appennino. Ci sono le sue parole da brividi poco prima dell’incidente: «Il giorno più bello della vita». C’è la disperazione nelle immagini dei momenti sulle colline senesi, Daniela che lo abbraccia a terra, la handbike rovesciata. Le paure e i dubbi. E Daniela che dice a ognuno: «Forza, Alex vorrebbe così», e chi meglio di lei potrebbe farlo. E così questa staffetta si ripeterà a luglio, dal 4 al 28, dalle Dolomiti a Catania.
Lasciare un segno...