Se vince, ritorna nell’Europa dei big Gigio è il “premio”
Arrivare tra le prime quattro può spingere al rinnovo Donnarumma Ibra, niente Nazionale
Dalla sua porta, Gigio Donnarumma ha già visto più o meno di tutto: sei anni e 249 partite allargherebbero gli orizzonti di chiunque, figuriamoci se sei il portiere del Milan da quando eri un teenager. Il panorama più bello, però, non è mai stato così a fuoco come oggi: tre passi ancora e Gigio potrà sguazzarci dentro come un bambino felice. Tra lui e la Champions c’è solo il Cagliari – battendolo, la qualificazione sarà certa –, tra lui e il Milan ci sono due milioni di distanza: hai visto mai che saltato l’ultimo ostacolo la strada non si faccia all’improvviso in discesa.
Il passo dei grandi
Nel frattempo, Gigio scala posizioni tra i giganti. Questa sera, a 22 anni e 2 mesi, taglierà il traguardo delle 250 presenze complessive con il Milan e si avvicinerà ai primatisti dei pali: se Christian Abbiati e Sebastiano Rossi sono ancora lontani, il podio è relativamente alla portata. Davanti ci sono Lorenzo Buffon, 5 scudetti negli Anni 50 in 300 presenze, e Nelson Dida, eroe di Manchester e due volte campione d’Europa in 302 gare. Averli avvicinati è già straordinario, soprattutto considerando il tempo impiegato dal gioiello rossonero: Dida, suo preparatore a Milanello, ha spalmato le presenze in 9 stagioni, Buffon in 11, Rossi in 12 e Abbiati addirittura in 15, più del doppio delle 6 annate giocate finora da Donnarumma con il Milan. Puntare a superarli sarebbe possibile, a patto ovviamente di continuare a giocare per il Diavolo: a Gigio basterebbero un paio di stagioni per diventare il terzo portiere più presente di sempre nella storia del club, mentre una permanenza più lunga aprirebbe all’inseguimento dei primi due.
Il nodo-rinnovo rimbalza insomma ad ogni angolo: la storia chiama, Gigio che farà?
Nuove prospettive
Per saperlo bisognerà aspettare, anche se festeggiare stasera potrebbe accelerare i tempi. Perché non è un mistero che Gigio abbia sempre dato la priorità al club che lo ha cresciuto, e che dentro di lui si sia fatta strada sempre con più convinzione la voglia di dire ancora sì al Milan. Che oggi è un club economicamente solido, con un quadro tecnico e dirigenziale stabile, un club che ha soprattutto l’intenzione di giocare una Champions all’altezza del suo nome, e
I1. 2. 3. 4. 5. non da semplice comparsa. Una cornice nella quale Gigio si incastrerebbe alla perfezione, tanto più ora che dirige i compagni da capitano. La trattativa, anche per il fuori programma del faccia a faccia con gli ultrà a Milanello, è congelata fino alla prossima settimana: il club offre 8 milioni, Raiola ne chiede 10. Un punto di incontro si potrebbe trovare grazie a formula e durata del contratto: un biennale con una clausola che fissi il prezzo per l’eventuale cessione (ipotesi chiaramente comoda per l’agente, molto meno per il Milan). Sullo sfondo c’è la Juve, bloccata però dalla necessità di trovare una via di uscita per Szczesny e potenzialmente penalizzata, in termini di appeal, da un futuro senza Champions.
Tempi stretti
Il Milan e Raiola discuteranno a bocce ferme ma non troppo, perché c’è l’Europeo: il ritrovo è fissato il 24 a Santa Margherita di Pula, in Sardegna, all’indomani dell’ultimo turno con l’Atalanta, poi Gigio inizierà a lavorare in vista dell’esordio dell’11 giugno con la Turchia. Il Milan vorrebbe chiudere prima del via, e ora che il tempo stringe occorrerebbe riprendere il dialogo prima della sfida di Bergamo. Chissà che l’agenda non cambi dopo questa sera.
Il portiere raggiunge 250 presenze con il club nella notte chiave: la qualificazione può sbloccare il rinnovo