La Gazzetta dello Sport

BERRETTINI BUM BUM VOLA AI QUARTI «PICCHIO FORTE E VADO LONTANO» Matteo c’è!

Stronca Carreno e domani trova Monfils come agli Us Open 2019 quando cominciò la sua scalata: «Non credevo di arrivare così in alto»

- Di Matteo Pierelli

Unico italiano almeno ai quarti nei quattro Slam

A

lla fine si ritorna sempre a quella partita lì, che rivelò al mondo intero di che pasta fosse fatto Matteo Berrettini. Era l’estate 2019 e allo Us Open l’allievo di Vincenzo Santopadre diede una decisa sterzata alla sua carriera: la partita vinta al tie-break del quinto set con Gael Monfils lo spedì dritto dritto fra i grandi, prima di perdere in semifinale contro Rafa Nadal, che poi vinse il torneo. Da allora è cambiato tutto: la consapevol­ezza nei propri mezzi, l’esperienza, la solidità mentale e la finale a Wimbledon contro Djokovic, l’unico capace di fermalo negli ultimi tre Slam.

Maturato Così Berrettini domani, ancora nei quarti, incrocerà le lame un’altra volta con Monfils, battuto anche nell’altro precedente (nell’Atp Cup 2021) ma che non è da sottovalut­are: finora non ha lasciato per strada neanche un set. E l’imprevedib­ile francese è pur sempre uno che ha raggiunto due semifinali Slam (Roland Garros 2008 e Us Open 2016) e che quest’anno, a 35 anni suonati, è partito come meglio non poteva, vincendo anche il torneo di Adelaide. Ma questo è un Berrettini che ormai è diventato una certezza ad altissimi livelli, un giocatore che fa paura a tutti e che nella sfida a Monfils partirà favorito. «Gael ha tantissima esperienza, ha giocato molti match di questo livello - ha detto il romano -, ma in fondo a determinat­e situazioni mi ci sto abituando anche io. E’ vero che lui ha 10 anni più di me ma fisicament­e sembra molto più giovane. Rispetto a quel match del 2019 io sono un giocatore diverso, quella era la mia prima volta in un quarto di finale Slam e la prima su un centrale importante come quello di Flashing Meadows. Sono più pronto e consapevol­e di allora, gioco anche meglio, ma di certo non sarà una partita facile».

Ingiocabil­e Di sicuro, se Matteo

riuscirà a servire come ha fatto contro Carreno Busta la strada sarà quantomeno in discesa. Nel match contro lo spagnolo i numeri parlano da soli: 28 ace (sono 80 nel torneo...), 87% dei punti con la prima e una sola palla break concessa in tutto l’incontro durato due ore e 24 minuti, lungo i quali il pur indomito asturiano non ha mai dato la sensazione di poter girare la partita. «Credo che al servizio sia stata una delle prestazion­i più importanti della mia carriera. Avevo la sensazione che lui non riuscisse a leggere la mia battuta. Così avevo maggiore libertà di azione e maggiore tranquilli­tà durante lo scambio. Sono stato attento, ho giocato un match molto solido». Che gli ha permesso di diventare il primo italiano capace di raggiunger­e almeno i quarti di finale in tutti e quattro i tornei dello Slam, un dato che certifica più di ogni altro la qualità dell’allievo di Vincenzo Santopadre, che ha compiuto passi da gigante negli ultimi tre anni. «Questo record non lo conoscevo e mi riempie di orgoglio: significa che sto combinando qualcosa di buono. E la cosa mi ha fatto sorridere pensando a qualche tempo fa, quando giocavo il torneo juniores: il mio obiettivo di allora era entrare un giorno nelle qualificaz­ioni degli Slam...Onestament­e mai avrei creduto di arrivare così in alto, tantomeno immaginato di poter togliere record a qualcuno».

Rivincita Tra l’altro, Berrettini è solo il quarto italiano a raggiunger­e i quarti di finale agli Australian Open dopo Giorgio De Stefani (1935), Nicola Pietrangel­i (1957) e Cristiano Caratti (1991): nessuno di loro si è mai spinto più in là. E forse Matteo ci sarebbe già riuscito lo scorso anno quando si dovette ritirare dal torneo prima di giocare gli ottavi contro Tsitsipas per l’infortunio agli addominali. «Io volevo entrare in campo, il mio team mi spinse a lasciare stare: penso sia stata una decisione saggia. Il mio primo pensiero fu di prendermi quello che la sfortuna mi aveva tolto». E non è ancora finita...

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Matteo Berrettini è il primo italiano ai quarti di finale in tutti e quattro i tornei Slam.
Agli Australian Open, al massimo, era arrivato agli ottavi di finale. A Wimbledon ha raggiunto la finale 1
TOP Matteo Berrettini è il primo italiano ai quarti di finale in tutti e quattro i tornei Slam. Agli Australian Open, al massimo, era arrivato agli ottavi di finale. A Wimbledon ha raggiunto la finale 1
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