La Gazzetta dello Sport

Nadal super a fari spenti e Zverev si butta via Ibra difende l’amico Nole

Rafa convince e ora trova Shapovalov, che batte il tedesco ancora deludente in uno Slam

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e ha una occasione, anche una sola, Rafa Nadal di certo non se la lascia scappare. Arrivato in Australia con tutte le incognite del caso, il maiorchino sta spingendo sull’accelerato­re e adesso si trova nei quarti di finale per la 45° volta (!) in uno Slam, la 14° a Melbourne dove ha vinto una sola volta nel 2009 e dove si arreso in finale in ben quattro occasioni. Contro l’altro mancino Mannarino, il campione spagnolo ha dovuto tirare fuori gli artigli solo nel primo set, vinto 16-14 al tiebreak, poi è stata quasi una passeggiat­a. Che lo fa arrivare potenzialm­ente a sole tre vittorie dal record di 21 Slam in carriera. Qualche mese fa, quando si muoveva a fatica, sembrava un’ipotesi remota. «Vincere il tie break è valso mezza partita ha detto Nadal -, per me questo è un successo ricco di significat­i. La cosa più importante è che mi sento bene, sono in salute e ho capito di poter essere pronto a giocare sette incontri: questa è una cosa che mi dà ottime sensazioni. Solo dieci giorni fa non

lo avrei ritenuto possibile. Tornare nei quarti di uno Slam è sempre speciale».

Sfida tra mancini Sulla sua strada il maiorchino troverà a sorpresa Denis Shapovalov (al quale nell’ultimo incrocio a Roma ha annullato due match point) che ha battuto il solito, intimorito Sasha Zverev dei tornei dello Slam. Il tedesco, irriconosc­ibile, anche alla luce dell’assenza di Novak Djokovic, aveva di fronte a sé una grande occasione per rompere il ghiaccio nei Major e invece si è arreso al canadese in tre set, dopo una prova disastrosa. Che non ha fatto altro che aumentare i suoi rimpianti. «Sono venuto in Australia con l’obiettivo di vincere il torneo e poi di puntare al numero 1 del mondo ma se gioco in questo modo non lo merito. Non ho quasi mai trovato le sensazioni giuste durante la settimana, ma stavolta non sono proprio riuscito a fare nulla di buono. Merito di Shapovalov, certo, ma io devo guardare soprattutt­o a me stesso e posso solo dire che la mia è stata una prestazion­e orribile». Dal canto suo, Shapovalov si è fatto forza dei dubbi e delle titubanze dell’avversario

e ha raggiunto per la terza volta i quarti di uno Slam, lui che è stato semifinali­sta a Wimbledon 2021 dove uscì con Djokovic. Saprà confermars­i anche contro un avversario meno accondisce­ndente come Nadal?

Zlatan e il vaccino «Io l’ho fatto per proteggere me stesso e gli altri, non per lavorare: sono due cose diverse»

Parla Zlatan Intanto il «caso Djokovic» che si è abbattuto sugli Australian Open resta vivo. A prendere le difese del numero 1 del mondo è stato l’amico Zlatan Ibrahimovi­c che ha parlato della vicenda al settimanal­e francese Journal de Dimanche. «Vaccinarsi per ragioni di salute - le parole dell’attaccante del Milan - non è lo stesso che per partecipar­e a un torneo di tennis. Chi si vaccina lo fa perché ci crede e pensa sia efficace contro la malattia. Ma ognuno ha la sua opinione. La gente non dovrebbe essere costretta a vaccinarsi solo per andare al lavoro. Io mi sono vaccinato perché penso sia il modo migliore per proteggerm­i, non per giocare a calcio. Si tratta di due situazioni differenti».

m.pie.

 ?? LAPRESSE-AFP ?? A sinistra Rafa Nadal, 35 anni: battendo Mannarino ha raggiunto per la 45ª volta in carriera i quarti di finale di uno Slam. A destra Novak Djokovic, 34 anni, assieme all’amico Zlatan Ibrahimovi­c, 40
LAPRESSE-AFP A sinistra Rafa Nadal, 35 anni: battendo Mannarino ha raggiunto per la 45ª volta in carriera i quarti di finale di uno Slam. A destra Novak Djokovic, 34 anni, assieme all’amico Zlatan Ibrahimovi­c, 40
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