La Gazzetta dello Sport

Ranieri esonerato dal Watford in crisi Cannavaro in pole per la sostituzio­ne

L’ex azzurro, già contattato dai Pozzo, ha preso tempo. In lizza anche Lampard

- Di Filippo Maria Ricci

Centododic­i giorni. Tanto è durata l’esperienza di Claudio Ranieri al Watford. Il club della famiglia Pozzo ieri ha deciso di cambiare ancora, dopo che il 3 ottobre aveva licenziato lo spagnolo Xisco Muñoz che in estate aveva riportato la squadra cara a Elton John in Premier League. Allora come oggi, il cambio è stato alla vigilia di una pausa internazio­nale.

Undici sconfitte Il Watford aveva perso 1-0 col Leeds e dopo 7 giornate aveva 7 punti ed era quindicesi­mo a +4 sulla retrocessi­one. Ranieri è stato in carica per 14 partite, e ne ha perse 11, vincendone appena due, contro l’Everton e all’Old Trafford, in un clamoroso 4-1 allo United. Era il 20 novembre e da allora il Watford non solo non ha più vinto, ma ha perso sempre meno una volta. Decisiva la sconfitta interna col Norwich di venerdì sera: un 3-0 pesantissi­mo contro una rivale diretta nella lotta per non retroceder­e. Oggi il club di Vicarage Road è penultimo, anche se la salvezza è solo due punti più su, con il Watford che ha anche due gare da recuperare rispetto al Norwich, sedicesimo. Il problema è che con Ranieri in 13 turni di Premier League sono arrivati gli stessi 7 punti (su 39 possibili) rimediati dal tecnico spagnolo con la metà delle partite. E il Watford è uscito anche subito dalla FA Cup, eliminato dal Leicester che Ranieri nel 2016 aveva portato sul tetto del mondo.

Acquisti invernali Due partite fa il Watford aveva rimediato l’unico pareggio della gestione Ranieri, a Newcastle, altra squadra messa malissimo, una partita nella quale il tecnico italiano aveva fatto debuttare i tre nuovi acquisti portati alla periferia di

Londra dai Pozzo nel mercato invernale: l’ivoriano Hassane Kamara preso dal Nizza, il brasiliano dell’Udinese Samir e il congolese Kayembe, prelevato in Belgio dall’Eupen. Poi ecco il Norwich, squadra “maledetta” in questo momento: ha battuto l’Everton e Rafa Benitez è stato licenziato, ha battuto il Watford e anche a Ranieri è toccata la stessa sorte.

Niente pizza Prima di sfidare il Norwich Claudio intervista­to da Gary Neville e dall’ex Liverpool Jamie Carragher era parso su di morale, convinto di avere tempo a disposizio­ne per raddrizzar­e la situazione: «Conosco i Pozzo da tantissimi anni, mi volevano all’Udinese un sacco di tempo fa, parliamo la stessa lingua…». Ed era stato spiritoso come sempre: «Niente, i miei giocatori non vogliono uscire con me a mangiare una pizza», aveva detto ridendo. Perché Carragher gli aveva ricordato che ai tempi del Leicester ogni volta che la squadra non concedeva gol in una partita si usciva tutti insieme a mangiare una pizza per festeggiar­e la clean sheet.

I candidati No, nei 14 incontri diretti da Ranieri il Watford ha sempre incassato almeno una rete, e alla fine sono state 34, quasi due e mezzo a partita. E ne ha segnati 17, ma 9 nelle due vittorie già citate. Evidenteme­nte la famiglia Pozzo ha ritenuto non riconducib­ile la situazione e ha deciso di mettersi a cercare il terzo allenatore della stagione, l’ottavo in meno di 5 anni. La lista dei favoriti dei bookmaker al momento è guidata da Fabio Cannavaro, in netto vantaggio su Frank Lampard, Diego Martinez e Paulo Fonseca. Cannavaro è stato contattato e ha preso tempo: possibile un suo viaggio in Inghilterr­a nei prossimi giorni, visto che ha avuto anche un colloquio con l’Everton, che per il dopo Benitez ha in mente anche Rooney.

35 anni in panchina

Per Ranieri si chiude così la quarta esperienza inglese dopo Chelsea, Leicester e Fulham. Dall’incredibil­e successo del 2016 col Leicester per il tecnico romano è arrivato l’esonero nel febbraio 2017, monito sull’estrema fugacità del concetto di riconoscen­za. Poi un anno a Nantes, tre mesi al Fulham, due mesi alla Roma, quasi due stagioni alla Sampdoria. E la breve esperienza al Watford. Mentre era a Vicarage Road, il 20 ottobre scorso Claudio ha compiuto 70 anni, oltre la metà passati in panchina in giro per l’Italia e l’Europa. A sentirlo parlare in questi giorni, la voglia di allenare era intatta, l’entusiasmo lo stesso di sempre. Vedremo cosa gli riserverà il futuro.

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