Contro il bus a 65 km/h Femore e vertebre ko La stagione è già finita
Pullman inchioda per far scendere una persona Il re di Giro e Tour lo centra con la bici da crono
Egan Bernal è rimasto sotto i ferri per ore. Intervento chirurgico complesso alla Clinica Universidad de La Sabana, dipartimento di Cundinamarca come la sua Zipaquirà. Il colombiano re dell’ultimo Giro d’Italia, e del Tour 2019, si stava allenando sull’asfalto di casa con alcuni compagni di Ineos-Grenadiers, ma mentre andava verso Gachancipà – strada Bogotà/ Tunja - ha impattato violentemente contro un autobus. Traumi cervicale, toracico, muscoloscheletrico e agli arti inferiori: oltre alle fratture di femore e rotula preoccupava la compressione delle vertebre. Era cosciente e stabile dal punto di vista emodinamico. L’assalto al Tour, il grande duello con Pogacar, è già svanito, e chissà se questo sfortunatissimo campione riuscirà a tornare in gruppo quest’anno.
Ricostruzione Pedalano veloce con la bici da cronometro i ragazzi di Ineos nella mattinata colombiana (6 ore prima rispetto all’Italia). Uno dei fedelissimi di Egan, Daniel Martinez, sembra che non ci fosse: per lui prova in pista. Richard Carapaz invece c’è – gli altri sono Fraile, Rodriguez, Amador, Rivera, Narvaez, l’allenatore basco Artexte - e fila a poco meno di 60 all’ora. Egan va ancora più forte, quasi a 65, quando impatta contro la parte posteriore di un autobus che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe inchiodato di botto per far scendere una persona. Carapaz è il primo a rendersi conto di quanto accaduto e viene descritto come piuttosto scosso. Le prime notizie sdrammatizzano la gravità dell’incidente, ma si riveleranno infondate. Il team principal Dave Brailsford viene aggiornato in tempo reale: Bernal è uno dei gioielli della squadra di Ganna e Viviani, appena ‘blindato’ fino al 2026. Giuseppe Acquadro, il manager biellese di Egan, si attacca al telefono e capisce subito che la situazione è seria. «Sembra che sempre a quelli bravi debba capitare qualcosa – dice commosso -. Stiamo parlando di un ragazzo bravissimo, con un cuore grande. Nessuno si merita una cosa così, e lui meno di tutti».
Date Tao Geoghegan Hart (re del Giro 2020) scrive: «Orribile, sono triste e spaventato. Quanto pericolosi possono essere gli allenamenti...». Qualcuno pensa a una coincidenza legata alla data di nascita del colombiano, il 13 gennaio: è la stessa di un altro campione martoriato dalla sfortuna, Marco Pantani, che per essersi fratturato tibia e perone alla Milano-Torino 1995 (impatto contro un’auto in discesa) perse tutta la stagione successiva. Aveva 25 anni, come Bernal adesso. Egan avrebbe dovuto esordire il 10 febbraio al Tour de la Provence, prima di affrontare Pogacar già all’Uae Tour dal 20 febbraio. La sua carriera di talento molto precoce era stata già condizionata da problemi fisici: la schiena l’aveva fatto tribolare non poco, facendolo ritirare dal Tour 2020. Non ha paura di esporsi contro chi in strada si distrae alla guida e non rispetta pedoni e ciclisti: lo aveva fatto in un video pure pochi giorni fa, contro un automobilista che aveva rischiato di colpire lui e i compagni. Adesso, prima di ripensare al quando e come delle prossime sfide sportive, deve recuperare anzitutto la salute. «Gli auguriamo che si ristabilisca presto - ha scritto il presidente della Repubblica, Ivàn Duque -. E quando starà bene, continuerà a regalare trofei alla Colombia».
Le reazioni Carapaz ha visto Egan cadere ed era il più scosso di tutti. Il messaggio del presidente Duque
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