La Gazzetta dello Sport

Gentile, altro addio Varese lo allontana Ora c’è Brindisi

Roijakkers lo caccia dall’allenament­o Accordo a un passo con l’Happy Casa

- Di Mario Canfora

Il 5 luglio scorso la presentazi­one ufficiale con le solite, ovvie, parole al miele da entrambe le parti. Ieri, quindi sei mesi e mezzo dopo, Alessandro Gentile e Varese si sono detti addio, di fatto. Non proprio a sorpresa, perché qualcosina nei rapporti si era già incrinata da qualche giorno. Ma, fino alla gestione di Adriano Vertemati, il 29enne casertano a Varese ci stava e anche bene, nonostante una lotta per non retroceder­e forse non proprio prevista al momento dell’ingaggio. Ci stava bene anche per una forma di rispetto nei confronti dell’ex coach dei lombardi che tanto si spese per farlo arrivare nel club diretto da Luis Scola. Tanto è vero che, qualche giorno dopo l’esonero di Vertemati, lo scorso 11 gennaio, Gentile gli aveva dedicato un post su Instagram con tanto di foto insieme: «Bigger than basketball... Solo grazie», con un bel cuore ad accompagna­re le cinque parole.

Salvezza Con l’arrivo del coach olandese Johan Roijakkers, scelto personalme­nte da Scola per tentare una salvezza molto difficile, sono arrivati i problemi. Difficile capire i reali motivi, fatto sta che, come si dice in questi casi, i due non si sono mai “presi”. Un primo battibecco durante una seduta nei giorni scorsi, fino all’episodio di ieri pomeriggio, praticamen­te all’inizio del lavoro. Gentile,

in un esercizio di due contro zero assieme a Vene, nel tornare in difesa si becca il rimbrotto di Roijakkers che lo accusa di scarso impegno. Alla reazione del giocatore, sorpreso, il coach avrebbe replicato con la richiesta di lasciare subito il parquet, dopo aver svuotato l’armadietto con gli effetti personali. In mattinata c’era stato comunque un duro confronto tra i due, segnale evidente di qualcosa che stava per precipitar­e. Insomma, in attesa di prese di posizioni ufficiali da parte del club, la rottura è da considerar­si definitiva. In giornata ci sarà la risoluzion­e del contratto tra le parti, per mettere la parola fine a una storia iniziata bene ma finita male. Va anche ricordato che l’ingaggio di Justin Reyes aveva rappresent­ato un chiaro segnale di sfiducia nei confronti di Gentile, considerat­e le caratteris­tiche tecniche e fisiche identiche a quelle del casertano che chiude la sua avventura con 14,8 punti a gara, col 49,7% da due, ma anche un deludente 22,7% da 3 e il 50% nei liberi.

Occhi Dove andrà ora Gentile? Al Sud, esattament­e a Brindisi. Se tutto nelle prossime ore dovesse andare per il verso giusto con la risoluzion­e del contratto, già in serata Ale potrebbe raggiunger­e la sua nuova destinazio­ne e mettersi a disposizio­ne di coach Frank Vitucci. Non è una sorpresa, l’approdo in Puglia. Il club del patron Nando Marino già da tempo aveva messo gli occhi sull’ex capitano dell’Olimpia Milano, anche alla luce di un’attenta valutazion­e tecnica fatta proprio da Vitucci e dal d.s. Simone Giofrè. Con Gentile, Brindisi (attualment­e al settimo posto) fa un’aggiunta importante per rafforzare la posizione in chiave playoff e tentare anche di scalare qualche posizione. Vitucci, poi, dovrebbe essere il coach giusto per una rinascita: con lui Ale ha esordito 17enne in Serie A. Difficile, dicono i (tanti) denigrator­i del figlio di Nando. Però 29 anni sono ancora pochi per non pensare più a un cambio di rotta.

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