La Gazzetta dello Sport

Lang regalo scudetto

IL GENIETTO OLANDESE VUOLE IL DIAVOLO: SI PUÒ FARE A 20 MILIONI La capolista lavora già al futuro: dialogo aperto con il talento del Bruges che lancia messaggi a Maldini

- Di Marco Fallisi MILANO

N

on è ancora il momento dei regali da scudetto, ma intanto il Milan ha cominciato a guardare le vetrine per selezionar­e i pezzi migliori da incartare nell’eventualit­à di una festa finale. Il campo visivo ha messo a fuoco il centro, dove si muovono – dalla difesa all’attacco – Botman, Renato Sanches e Origi, e si è allargato fino alle fasce, là dove serve un rinforzo per alzare il livello di una squadra già competitiv­a. Da quelle parti danza, inventa e segna Noa Lang, 22enne olandese cresciuto nell’Ajax e diventato una stellina nel Bruges: oggi è pronto al decollo e il Diavolo si prepara a cogliere l’occasione.

Canale aperto

Lang piace perché è un profilo adatto alla filosofia del club – un talento da far maturare sotto la guida di Pioli – e perché ha la duttilità giusta per impreziosi­re la batteria di trequartis­ti rossoneri: destro naturale ma abile anche con il mancino, può occupare tutte le caselle del trio alle spalle del centravant­i, e anche può giocare da esterno puro in un 4-3-3. Al Milan lo attendereb­be un trasloco: dalla fascia sinistra occupata con più frequenza al Bruges a quella destra rossonera. Con Leao e Rebic sul fianco mancino, è dalla parte opposta che Pioli ha bisogno di nuove carte da giocare. La missione non spaventa Lang, affascinat­o da sempre dai colori rossoneri e sostanzial­mente già convinto dal progetto del club di via Aldo Rossi: sulle sue tracce ci sono altre big europee – Borussia Dortmund, Arsenal e Liverpool – ma la fiducia riposta dal Milan nei giovani, insieme con l’appeal sempre più forte del Diavolo che sta tornando grande, lo seduce più delle altre.

Ecco perché i rossoneri possono sfruttare una corsia preferenzi­ale per arrivare al genietto olandese. I sondaggi con gli agenti della Wasserman, che cura gli interessi di Lang, risalgono a tempi non sospetti (un paio di incontri con i dirigenti dell’area tecnica a Casa Milan) ma il canale è rimasto aperto: il dialogo prosegue, il prossimo passo sarà quello di preparare una proposta per il Bruges.

Condizioni

I belgi, che due anni ne fa hanno riscattato il cartellino dall’Ajax per circa sei milioni di euro, consideran­o Lang il loro gioiello: la valutazion­e parte da una base di 25 milioni. Una cifra non esagerata ma senz’altro importante, che il d.t. Maldini e il d.s. Massara contano tuttavia di abbassare in sede di trattativa: se nel frattempo il confronto con l’entourage del giocatore dovesse fruttare un’intesa, si potrebbe chiudere intorno ai 20 milioni più bonus. Che cosa potrebbe indurre il Bruges ad accettare l’eventuale proposta milanista? Anzitutto, la voglia di sfruttare il momento e realizzare una grande plusvalenz­a dalla cessione di

Lang. Allo stesso tempo, la necessità di non andare troppo per le lunghe, visto il nuovo contesto tecnico che si è delineato in squadra dopo il cambio in panchina a inizio anno: se il vecchio allenatore Philippe Clement aveva contribuit­o al boom dell’olandese, esaltandon­e le qualità come ala, il successore Alfred Schreuder ha “costretto” Lang a recitare in un ruolo non suo, da seconda punta nel 3-4-1-2 o addirittur­a da esterno a tutto campo. Il rischio, per il Bruges, è quello di assistere a un calo del talento che si era preso la scena contro il Psg di Mbappé,

Messi e Neymar e di incassare offerte inferiori a quelle prefigurat­e nei mesi scorsi.

Messaggi E poi c’è il feeling di Noa con il Diavolo e con la leggenda che ne guida l’area tecnica. Non è un mistero infatti che la figura di Paolo Maldini affascini l’ex promessa dell’Ajax, come del resto è successo nel caso di altri giocatori sbarcati a Milanello in questi anni (su tutti Hernandez, ieri premiato insieme a Kessie nella Top 11 del Gran Galà del Calcio Aic). Ecco, in questi mesi Lang non ha perso tempo e ha disseminat­o indizi sui social, lanciando messaggi più o meno subliminal­i. Una maglia storica di Maldini – quella del Mondiale per club vinto nel 2007 – stretta tra le mani nella sede del suo sponsor tecnico, e ancora una story su Instagram che ritrae la copertina di un brano musicale ascoltato in auto, dal titolo “Maldini”. Perché in campo Lang è uno da giochi di prestigio. Fuori, però, gli piace svelare subito il trucco.

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