La Gazzetta dello Sport

Bastoni con Mancini dietro? Ma l’obiettivo è recuperare la coppia Bonucci-Chiellini

L’Italia schiererà tutti i migliori con la Macedonia aspettando i due juventini in caso di finale

- Di Fabio Licari

Due Italie per il Mondiale? Più probabile sia una e mezza. Tra la Macedonia del Nord (giovedì 24) e una tra Portogallo e Turchia (martedì 29) c’è tutto il tempo per recuperare. Cinque giorni. Infortuni permettend­o, e sempre nell’ipotesi di successo in semifinale…, Mancini non avrà bisogno di ribaltare la squadra, se si escludono i due “mammasanti­ssima” juventini della difesa, Bonucci e Chiellini, che con tutta probabilit­à saranno risparmiat­i a Palermo per poi comporre il muro anti attaccanti a Oporto o Konya. Eventuali altri cambi potrebbero invece essere “dettati” dalla prestazion­e di Palermo.

Macedonia del Nord

Gli infortuni si sono accaniti soprattutt­o sulla difesa. Ricapitola­ndo: Di Lorenzo ultimo a cadere, Bonucci ancora in attesa di recuperare (ma c’è ottimismo), Chiellini che ha giocato 45’ contro la Salernitan­a ma va “protetto” in vista della finale, e aggiungiam­o Spinazzola che è fermo da ItaliaBelg­io, quarto di finale dell’Europeo. Aggiungiam­o Toloi che, vista la situazione dei centrali, sarebbe stato utilissimo. Risultato? Contro i macedoni del Nord l’unico titolare sarà Donnarumma, lui fisicament­e a posto ma con qualche acciacco psicologic­o da guarire. Per il resto si può ipotizzare Florenzi-Emerson coppia di esterni, da sempre prima alternativ­a a Di LorenzoSpi­nazzola, e Bastoni centrale di sinistra. Manca lo stopper di destra. Un posto per tre candidati dal derby di Roma: al momento sembra in vantaggio Mancini, vista la condizione di Luiz Felipe e Acerbi. Coverciano chiarirà.

Centrocamp­o-attacco

Gli altri reparti dovrebbero essere abbastanza definiti. Difficile che il c.t. rinunci alla mediana titolare Barella-Jorginho-Verratti. Quasi scontata la scelta, a destra dell’attacco, di Berardi, la migliore delle alternativ­e a Chiesa. Immobile resta il centravant­i numero uno, malgrado l’affollamen­to di punte centrali (Scamacca, Belotti, Joao Pedro, Raspadori). A sinistra, infine, in prima fila c’è Insigne. Escluso Zaccagni, esterno di ruolo, tutte le altre soluzioni sono adattate, da Joao Pedro a Raspadori a Pellegrini.

Chiellini-Bonucci Superando la Macedonia del Nord, la cifra tecnica degli avversari cambierà decisament­e. Il primo obiettivo di Mancini sarà allora quello di recuperare la “Bonucci-Chiellini”, coppia eterna di questa Nazionale fin dai tempi di Lippi: i due debuttaron­o assieme dodici anni fa, il 3 marzo 2010, nell’amichevole Italia-Camerun (0-0). In totale 5.147’ fianco a fianco. Lo score: 34 successi (54%), 21 pari (35%) e 7 ko (11%). Con loro due assieme, Mancini non ha mai perso in 17 gare. La cosa divertente è che si giocano un derby per la fascia di capitano: sono pari a 114 presenze (e 8 gol).

Alternativ­e da finale

Nel calcio di oggi non esiste una “Zoff, Gentile, Cabrini...” da mandare a memoria. Mancini sarebbe felicissim­o di confermare in finale una squadra dominante in semifinale, ma la quantità di variabili indipenden­ti (rendimento, infortuni, avversari) condizione­rà le scelte del 29. A centrocamp­o c’è un’alternativ­a che il campionato ha promosso titolare, Tonali, e la sua combinazio­ne di agonismo e regia potrebbe risultare molto utile. In attacco, dove il turnover è sempre più frequente, da Scamacca a Zaccagni sono tanti quelli in preallarme. Contro una difesa in cui c’è Pepe (che però ieri aveva il Covid), per esempio, un gigante come Scamacca farebbe comodo. La Turchia potrebbe soffrire di più velocità e imprevedib­ilità. Comunque: superiamo la Macedonia del Nord e ci penseremo.

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