La Gazzetta dello Sport

Il grande gelo Rinnovo con la Lazio, sì o no Sarri-Lotito: l’ora dei dubbi

La società si interroga sui troppi rovesci, il tecnico su come l’organico sarà rinforzato

- Di Stefano Cieri ROMA

Eadesso che succede? Il pesante ko nel derby, l’ennesimo di una stagione che ne ha fatti registrare già troppi, addensa nuove nubi sul promesso rinnovo contrattua­le di Maurizio Sarri con la Lazio. Dopo il disgelo delle ultime settimane, che sembrava fare da preludio ad un felice epilogo della trattativa durante questa sosta di campionato, adesso invece scatta di nuovo l’ora del grandi dubbi. Da ambedue le parti.

Incontro o scontro?

Anche se non ci sono mai stati annunci ufficiali, era dato per scontato un incontro tra l’allenatore e il presidente Lotito nel corso di questa settimana. Con l’obiettivo di riannodare i fili di una trattativa che, prima di Natale, sembrava già in dirittura d’arrivo e che poi invece si è arenata a causa delle incomprens­ioni sul mercato di gennaio. Una battuta d’arresto che, sia pur a fatica, era stata superata negli ultimi tempi grazie anche al rendimento della squadra che - prima del rovescio nel derby - era stato decisament­e più confortant­e rispetto alla prima parte della stagione. Il 3-0 incassato dalla Roma rimette tutto in discussion­e. È vero che un risultato negativo, per quanto subito in una partita importante, non può influire sulle strategie generali. Ma è il modo in cui arrivato che rende di nuovo attuali certi interrogat­ivi. Quello dei black out totali ed improvvisi è stata infatti una costante dell’intera prima stagione sarriana sulla panchina della Lazio, dai k.o. con Bologna e Verona a quello col Napoli per arrivare a quello più recente col Milan in Coppa Italia. Prestazion­i che qualche dubbio in società lo ha fatto venire. Ma i dubbi ci sono anche sull’altro versante. La fine della luna di miele iniziale è nata, si diceva, con le incomprens­ioni sul mercato di gennaio. Sarri si aspettava rinforzi che non sono arrivati e domenica, dopo il derby, ha detto - tra le altre - una frase sibillina che suona come un chiaro messaggio al club. «Ho il dovere di difendere i giocatori che ho a disposizio­ne, del resto parlerò direttamen­te con la società». È evidente che, vista la situazione dall’ottica dell’allenatore, serve un preciso impegno sul mercato per aprire un ciclo a lungo termine, per il quale il prolungame­nto contrattua­le al 2025 di cui si parla da mesi è la premessa.

Tutto in bilico

Ecco perché il vertice tecnico-presidente previsto per i prossimi giorni non è detto che si svolga. Inutile vedersi se da ambo le parti si continuano ad avere dubbi. Che possono essere fugati da una parte con un finale di campionato che consenta (almeno) la qualificaz­ione in una coppa europea e, dall’altro, con un impegno concreto ad impostare una robusta campagna acquisti per la prossima estate. L’accordo a quel punto verrebbe da sé, visto che su durata (fino al 2025) e ingaggio (dagli attuali 3 a 3,5 milioni a stagione) l’intesa era stata di fatto già trovata. Lo scenario più probabile, dunque, è che la trattativa subisca un nuovo rinvio, anche perché l’attuale contratto scade nel 2023 e non c’è quindi un’urgenza assoluta di rinnovarlo. Anche se c’è quella clausola sul contratto (esercitabi­le entro maggio) che consente a Sarri di rescindere il contratto in caso di accordo con un club straniero. Non sembra un’ipotesi che il Comandante voglia prendere in consideraz­ione. A meno che pure lui non decida di fare come la sua Lazio che - parole del tecnico dopo il derby - «all’improvviso ti sorprende quando meno te lo aspetti».

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