La storia di Artiom fuggito da Odessa e accolto a Cagliari Giocherà nel vivaio
Dalla fuga dalla guerra in Ucraina al sogno Serie A. Questa è la storia di Artiom, classe 2007 di Odessa, cresciuto con la passione per il pallone e con una speranza che neanche le bombe sono riuscite a distruggere. Prima dell’inizio del conflitto il quattordicenne giocava in una delle tante scuole calcio della sua città, ma da quel 24 febbraio ha dovuto lasciarsi alle spalle scarpette, parastinchi e calzettoni per cercare una nuova casa. Con i bus della missione umanitaria guidata dal parlamentare Ugo Cappellacci e dall’ambasciatore dell’Ucraina a Cagliari Anthony Grande ha raggiunto la Sardegna negli scorsi giorni, insieme alla madre affidataria, e da qui è nata la possibilità di entrare a far parte del settore giovanile dei rossoblu.
Sogno Il Cagliari ha fornito al giovane tutta l’attrezzatura necessaria e da questa settimana Artiom inizierà gli allenamenti all’interno del centro sportivo di Asseminello con l’Under 15 rossoblù, al momento prima nel Girone B del suo campionato. Lo scorso sabato in occasione della gara di Serie A tra Cagliari e Milan Artiom è stato accolto alla Unipol Domus dal direttore generale Mario Passetti, dal responsabile del settore giovanile Bernardo Mereu e dal coordinatore tecnico delle formazioni Under16, U15, U14 e U13 Oscar Erriu. Foto, abbracci e selfie in quello che è l’inizio di una nuova occasione per uno dei tanti giovanissimi scappati dalle atrocità della guerra nelle ultime settimane. Un messaggio che va al di là della mera scelta tattica per il Cagliari che da tempo è impegnato nel sociale per consolidare la cultura di uno sport che unisce, che può e deve farsi portatore di pace, trasmettendo ai ragazzi i valori dell’amicizia e dell’integrazione.
Il classe 2007 è arrivato in Sardegna grazie a una missione umanitaria: giocherà nell’Under 15