La Gazzetta dello Sport

Ha conquistat­o Juric e tenta Mancini: il Toro ha un gioiello

Da aprile fa coppia fissa con Lukic in regia E a Coverciano con l’Italia è l’osservato speciale

- Di Mario Pagliara

Non è ancora tempo di vacanze per Samuele Ricci. Sulla scrivania di casa ci sono i libri di Diritto Privato che lo aspettano, intanto a Coverciano sta provando a superare la prova più entusiasma­nte della sua giovane, ma già intensa, carriera da calciatore. Ce la metterà tutta anche oggi, Ricci, nell’ultimo allenament­o in azzurro nell’attesa che in serata il c.t. Roberto Mancini dirami l’elenco dei convocati per la sfida di dopodomani a Wembley contro l’Argentina. L’impression­e è che quanto meno il dubbio, se non proprio una tentazione, il centrocamp­ista del Toro lo abbia insinuato nei pensieri del Mancio. Se, alla fine, sarà lui la sorpresa conterà il giusto, perché il suo percorso in Nazionale sta prendendo una direzione che spinge a pensare che, tra non molto, arriverà il suo momento. Le attenzioni di Mancini sono quotidiane (consigli e suggerimen­ti in campo, dialoghi in privato). A conferma è arrivata la promozione per il ritiro di questi giorni con i senatori dopo la due giorni nello stage dei giovani. Incassati i compliment­i da Juric, su di lui si è acceso il riflettore del c.t.

Gerarchie Dalla trasferta del 2 aprile a Salerno, Ricci al Torino le ha giocate tutte: 9 volte su 9 in campo, di cui 8 dal primo minuto. Juric è partito con lui in tutti i grandi appuntamen­ti della primavera granata: dal Milan alla Lazio, passando per il Napoli fino alla Roma. In questo filotto solo una volta il tecnico ha preferito lasciarlo in panchina dall’inizio, era il 1° maggio con il Toro di scena a Empoli. Il motivo è presto detto: a Empoli Ricci è

Calcio e università È riuscito a dare 5 esami in Economia durante la stagione E il 1° luglio sarà al raduno granata

cresciuto, Juric gli ha voluto evitare l’impatto emotivo del ritorno a casa. Da quando ha messo piede al Filadelfia ha fatto in fretta. Un primo mese e mezzo a studiare il calcio dell’allenatore croato. Un mondo nuovo: non più il play di una mediana a tre, ma un centrocamp­ista totale a due da inserire nei meccanismi.

Il debutto da titolare il 6 marzo a Bologna, poi l’ascesa. In silenzio ha scalato le gerarchie: negli ultimi 50 giorni a fare coppia fissa in regia c’erano lui e Lukic, con Mandragora e Pobega scivolati nelle preferenze di Juric.

Gli esami Il Toro è stato un esame quotidiano, faticoso e stimolante. Affrontato con dedizione. C’è il rovescio pubblico di questa storia, e sono le presenze in campo. C’è il lato più nascosto: dietro le quinte Juric lo ha riempito di elogi. In lui intravede le potenziali­tà del talento da prima scelta, le stesse che sta percependo Mancini. A Juric piace allenarlo, perché è il classico calciatore dal migliorame­nto continuo e oggi non offre riferiment­i su quale livello possa assestarsi la crescita. Gli esami poi sono un compagno di viaggio per Ricci: è iscritto al secondo anno di Economia Aziendale. Un anno fa frequentav­a il corso di laurea alla Luiss per atleti, per rendere sostenibil­e il calcio e lo studio è passato a un’università telematica. Ha messo a libretto cinque esami in un anno e mezzo, durante l’ultimo campionato è riuscito a prenderne tre: ora sta preparando Diritto Privato. Tra i libri, la Nazionale e il Toro (lo aspetta il 1° luglio al raduno), le vacanze possono aspettare.

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LAPRESSE Semestre in granata Samuele Ricci, 20 anni, è al Torino dal 30 gennaio

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