Torricelli: «Dai Dilettanti alla A Ci vuole tanta personalità»
La Signora pescò l’ex terzino in D nel 1992: «Basta avere la chance»
Dai Dilettanti alla Juve. Un film già visto 30 anni fa. Estate 1992, i bianconeri acquistano Moreno Torricelli dalla Caratese (Serie D), dopo una serie di amichevoli che avevano impressionato l’allora allenatore Giovanni Trapattoni. Oggi è invece il turno di Federico Gatti, che fino a due anni fa era al Verbania. Torricelli faceva il falegname, Gatti il muratore. «Ma lui ha fatto tutte le tappe: la C, la B ... . Il mio, invece, fu un salto quadruplo». Chiuso con la vittoria di una Champions, oltre a scudetti e coppe.
3In
compenso, Gatti è arrivato prima in Nazionale: quasi 24 anni lui, 26 lei...
«A me servirono quattro stagioni di Juve, ma erano altri tempi. Ho visto la partita con l’Inghilterra, mi è piaciuto molto. Se debutti così in azzurro, senza neanche aver mai giocato in Serie A, significa non solo che hai qualità, ma anche personalità e un pizzico di sana incoscienza».
3 E ora Federico spera di giocarsi le sue chance alla Juve.
«Dipende tutto da lui. La Juve ha perso Chiellini e se Gatti in estate convince Allegri, un posto in rosa potrebbe essere libero per lui».
Che consiglio può dargli?
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«Si ricordi sempre che è più facile giocare nella Juve che contro la Juve. Io mi allenavo con Baggio, Moeller e Vialli, giocavo in difesa con Julio Cesar e Koehler . Alla domenica ero più tranquillo che in settimana...».
3Come può un ragazzo che a 20 anni gioca nei dilettanti arrivare alla Juve così in fretta?
«Basta avere un’occasione. Io la cercavo per giocare in Serie C, mi ritrovai alla Juve. Perché in fondo i calciatori si dividono in due categorie: i fuoriclasse e quelli normali. E solo i primi hanno un futuro già scritto».
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