La Gazzetta dello Sport

Ferrari dal cuore matto Solo le pole non bastano

- Di Luigi Perna

Enzo Ferrari ripeteva spesso che il motore è il cuore di una monoposto, la sua anima. Ma la rossa dal cuore matto che abbiamo visto nelle ultime domeniche sta mandando in frantumi i sogni di Charles Leclerc e mettendo a dura prova le coronarie (quelle vere) dei tifosi. Il doppio ritiro di ieri a Baku ha cause diverse: un cedimento meccanico per il monegasco, che adesso è dietro alle Red Bull di Verstappen e Perez nel Mondiale con 34 punti di ritardo dalla vetta, e un problema idraulico per l’altro ferrarista Carlos Sainz. La sostanza però non cambia. Di mezzo c’è sempre l’affidabili­tà carente. E questo pone sotto accusa le scelte del team principal Mattia Binotto e dei vertici tecnici della scuderia di Maranello. Il capo della squadra non ha nascosto i motivi delle difficoltà attuali, ammettendo che la ricerca delle prestazion­i è stata anteposta a tutto il resto, con la consapevol­ezza che i guasti sarebbero potuti arrivare. Adesso, dopo la partenza sprint in campionato con la doppietta di Leclerc e Sainz in Bahrain e il bis di Charles in Australia, i nodi cominciano a venire al pettine. Nelle ultime tre gare, è già il secondo problema che capita sulla power unit del Principino, fermato quando era al comando sia in Spagna sia ieri in Azerbaigia­n. Ce ne sarebbe abbastanza per una

crisi di nervi, e la fiducia di Leclerc nella squadra rischia di vacillare, se non si tornerà presto al successo. Nel frattempo il sogno iridato sta sfumando. In Canada sarà costretto a montare la terza power unit, l’ultima concessa dal regolament­o, con ancora 14 GP da disputare. Significa che Leclerc dovrà sicurament­e

scontare delle penalità, andando avanti nella stagione, un altro elemento che lo sfavorisce rispetto al rivale Verstappen e alla Red Bull, che ha completato i primi 7 GP utilizzand­o una sola power unit per vettura. Una tabella di marcia impeccabil­e. Lo stesso non si può dire del Cavallino. Gli errori di strategia, come a

Montecarlo, possono capitare: ieri la Ferrari ha reagito allo sbaglio del Principato con una chiamata ai box perfetta sulla prima “virtual safety car”. Quello che invece non deve capitare sono gli errori nelle valutazion­i progettual­i. La rossa ha spinto così forte per recuperare il divario di potenza dalle concorrent­i Honda e Mercedes, che ora si ritrova in crisi dopo appena otto gare. Risolvere i problemi di affidabili­tà della power unit non sarà compito facile né rapido, a giudicare dai tanti guasti anche sui motori dei team clienti Haas e Alfa Romeo. Per cui toccherà gestire una situazione precaria. E gli sviluppi previsti sulla parte ibrida del motore, che dovrebbero arrivare a Silverston­e, non aiuteranno sotto questo aspetto. La partenza sprint del 2022 ha alimentato le speranze e messo al riparo Binotto dai detrattori (compresi quelli interni alla Ferrari), ma la realtà sta lentamente venendo a galla. Vincere il Mondiale delle pole serve a poco...

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 ?? ?? A piedi Charles Leclerc, 24 anni, scende mestamente dalla sua Ferrari
A piedi Charles Leclerc, 24 anni, scende mestamente dalla sua Ferrari

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