Binotto in difesa: «I nostri guasti per cercare più prestazioni»
Il team principal: «Preoccupato per il Canada? No, lo sono di più per il resto del campionato»
«Non ci abbatteremo, lavorando siamo in grado di risolvere il problema». Mattia Binotto prova a tenere alto il morale della Ferrari. Dopo le pole e le vittorie di inizio stagione, ora il vento ha cominciato a soffiare contro: ai problemi di usura gomme e strategia, si è aggiunta l’affidabilità. Un motore, quello di Charles Leclerc, che esplode quando si è al comando della gara rende tutto più plateale e Binotto, pur cercando di trasmettere voglia di reazione e positività, non si è potuto nascondere dietro a un dito. Anche perché pure Carlos Sainz è tornato ai box a piedi, tradito da un problema idraulico sulla F1-75: un doppio zero devastante per le ambizioni della rossa in questo 2022.
In fabbrica
«Ci siamo trovati di fronte a problemi di affidabilità che dovremo risolvere — il commento del team principal — sono due ritiri che ci penalizzano. Come non ci siamo esaltati prima, non ci abbattiamo ora». Ma che è successo? «Per ora non lo sappiamo. Il motore sarà martedì a Maranello in fabbrica, analizzeremo e guarderemo la telemetria. Dovremo montare un motore nuovo e si spera che, a basso chilometraggio, questi problemi non si ripropongano. Per il Canada dunque non sono preoccupato, la preoccupazione riguarda il resto della stagione, bisognerà reagire il più velocemente possibile».
Morale
La gara non stava andando male, ritiro di Sainz a parte al nono giro: «Sulle gomme medie avevamo un passo simile alla Red Bull — dice Binotto
— e sulle dure eravamo fiduciosi di arrivare a fine gara. Charles era in testa, con una bella strategia, a dimostrazione che noi avevamo azzeccato il momento in cui fermarci e loro no. Peccato non avere concretizzato. Il Canada è tra una settimana, non c’è tempo per correggere problemi strutturali, dovremo gestirli come abbiamo fatto finora. E nel corso del campionato potrà capitare di prendere penalità per la sostituzione dei pezzi». Preoccupato che Leclerc perda un po’ il morale? «No — risponde Binotto — già nel dopo gara aveva l’attitudine giusta, aveva il morale di un pilota che si sente parte del progetto e della squadra, ha voglia di contribuire alla crescita e questa deve essere la nostra forza. Sappiamo che c’è un percorso da seguire davanti a noi, abbiamo fatto dei grandi passi, non sono ancora sufficienti, c’è sempre da migliorare».
Cavalli
Perché l’affidabilità è diventata un problema? «Non abbiamo preso dei rischi, ma nello sviluppo di questo motore abbiamo prima cercato la prestazione e questo ci ha lasciato meno tempo per lavorare sull’affidabilità, visto che le ore al banco sono limitate. I progressi della power unit — spiega Binotto — sono stati enormi rispetto all’anno scorso, tanto che riuscivamo a difenderci in rettilineo da Verstappen a parità di carico aerodinamico, ma non abbiamo ancora l’affidabilità, ci daremo da fare. Giornate così aiutano a temprarci come squadra». g.fer.