La Gazzetta dello Sport

Max raggiunge Lauda e Clark «Leclerc ko? Ora siamo pari»

Verstappen piega Baku: 25 trionfi Perez: «Giusto farmi superare»

- Di Mario Salvini

Altro che maledizion­e azera di Verstappen. Altro che sortilegio per il quale al cannibale Max non era mai riuscito di salire sul podio di Baku. Sono altri che devono esorcizzar­e il maleficio: sei edizioni, sei vincitori diversi, mai un ferrarista. Laconico, col tono di voce, la postura, il sorriso di uno a cui è appena accaduto esattament­e ciò che aveva previsto, il campione del mondo della Red Bull ha commentato bello soddisfatt­o: «Oggi avevamo un passo incredibil­e». Salvo poi ammettere con molta onestà di aver goduto «anche di un po’ di fortuna per i ritiri dei nostri avversari». Avrebbe poi spiegato: «Io dico sempre che la sfortuna accade: le corse sono così. Se mi fosse accaduto quel che è successo a Leclerc anch’io sarei stato deluso. Non ti piace, ti arrabbi, ma da cose così si impara anche. E forse sì, queste situazioni hanno pareggiato la sfortuna che noi abbiamo avuto a inizio stagione».

Battaglia mancata Insomma la Ferrari viaggia al sabato, la Red Bull raccoglie la domenica: per Max è la vittoria numero 25, come Niki Lauda, come Jim Clark, nomi che a chiunque altro farebbero paura. Non a lui, che però nella sua brutalità è sempre severo ma giusto, anche con se stesso: «Noi facciamo più gare di quante se ne correvano ai loro tempi, e se hai una buona macchina…No, davvero, non si possono far paragoni». Si può però dire che la sua, di auto, sia più che buona. «Molto, ho potuto gestire bene il degrado gomme e sarebbe diventata una gran bella sfida con Charles», ha confermato facendo immaginare quel che avrebbe potuto essere e non è stato. «Dopo il mio stop avevo 12-13” di ritardo da Leclerc, ma quando mi sono reso conto di com’era il suo passo ho avuto l’impression­e che il mio fosse un poco migliore. E quindi ho pensato: “sì, vediamo se sono in grado di recuperare tutto questo svantaggio”. Sarebbe davvero stata una battaglia molto interessan­te». Non lo sapremo mai. In compenso sappiamo che quello di ieri è stato il suo 66° podio, uno solo in meno di Valtteri Bottas per il nono posto di sempre, ma soprattutt­o uno in più di Sebastian Vettel alla Red Bull. «E si spera che ne arriverann­o molti altri...», ha chiuso. Una minaccia mica ridere per il resto della F.1.

Perez abbacchiat­o

Compreso per il suo socio Sergio Perez che ha completato la doppietta Red Bull con il quarto secondo posto di stagione, buono per superare Leclerc e piazzarsi subito dietro al compagno anche in classifica. Ugualmente Checo è sembrato abbacchiat­o: «Perché se all’uscita della Virtual (per Sainz, n.d.r.) fossi entrato subito a cambiare le gomme avrei fatto una gara diversa, visto che ero davanti. E alla ripartenza, sempre sulle medie, ho avuto molto più degrado di quanto ne ha avuto Max: dobbiamo capire perché, cosa è successo». Anche ieri da parte del team c’è stato un ordine: non clamoroso come quello di sorpasso arrivato al Montmelò, ma pur sempre un invito a non battagliar­e. Stavolta senza polemiche, però: «E’ stata la chiamata giusta: Max era più veloce, meritava di stare davanti. Anche perché c’era da salvaguard­are la doppietta, un gran risultato per il team».

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