La Gazzetta dello Sport

L’estate di Pioli «IO MAI COSÌ MILANISTA NON VEDO L’ORA DI ALLENARE E DIFENDERE IL TITOLO»

Stefano a Forte dei Marmi fa il nonno, va in bici e pensa già a Milanello: «Le vacanze più belle della mia vita, ma i giocatori mi mancano»

- Di Luca Bianchin INVIATO A FORTE DEI MARMI (LU) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il sorteggio del campionato, vada come vada: qualunque squadra capiterà alla prima, a Stefano Pioli andrà bene. Il sorteggio di Champions, beh, comincia a pesare: tra Borussia e Shakhtar, entrambe in terza fascia, c’è una certa differenza. Il sorteggio delle camere, ecco, quello è fondamenta­le. L’estate dell’allenatore del Milan è cominciata come ogni anno da 15 anni, con una vacanza con sei coppie di amici. Funziona così: si parte in 14 e si affitta una casa con sette stanze e sette bagni, assegnate con sorteggio. Quest’anno la grande compagnia ha scelto la Sicilia ed è stata travolta dai tifosi milanisti, che sull’isola sono abbondanti e rumorosi. A Noto, Pioli ha preso un trenino turistico sottovalut­ando l’effetto passaparol­a: quando è tornato alla base, i tifosi si erano moltiplica­ti come i pani del Vangelo e ognuno aveva un telefono in mano o un selfie da chiedere. Forte dei Marmi no, Forte dei Marmi è un’altra cosa.

Su al cipollaio Pioli va in vacanza a Forte da una vita perché la Cisa, per un parmigiano, è un invito a scavalcare gli Appennini e sdraiarsi in Versilia. Per un parmigiano scalatore come Pioli, un richiamo troppo forte. Fino al 2018 veniva per una settimana, magari un paio, poi la figlia Carlotta è diventata mamma di Vittorio e allora i nonni Stefano e Barbara prendono casa per la stagione. Pioli, in fondo, qui si rilassa. Un po’ resta a casa, un po’ va al bagno Alba, più di qualche volta lascia la bici da passeggio e prende quella da corsa. Destinazio­ne: Alpi Apuane, magari il Cipollaio per un po’ di salita. Nel 1991 diceva che, se non fosse diventato calciatore, avrebbe fatto il postino in bici, poi il calcio gli ha dato altre soddisfazi­oni e altre fatiche. Come il giorno in cui il patron Giorgio Squinzi, uomo di biciclette se mai ne hanno inventato uno, convinse lui e il d.s. Giovanni Rossi a scalare lo Stelvio nel giorno della presentazi­one da allenatore del Sassuolo. Va bene il team building, ma questo è estremo.

Mai così milanista

Il 2022 è diverso. A Vittorio si è aggiunto Teo e la famiglia allargata si diverte. Pioli porta Vittorio alle giostre, dove sa che verrà riconosciu­to ma mai troppo disturbato, e quando capita fa due battute sul Milan con chi lo ferma. «Sì, è un’estate da sogno – dice dietro un paio di occhiali da sole gialli -. Sicurament­e la più bella della mia vita. Non sono mai stato così milanista». L’allenatore del Milan è descritto sempre, da tutti, come un uomo gentile, semplice, sincero, aggettivi che non si possono scrivere su tutte le carte d’identità. Il 2022, in più, gli ha dato la serenità di chi ha raggiunto un obiettivo enorme. Lo scudetto ad agosto gli metterà un po’ di pressione ma ora è ancora un ricordo dolce a cui tornare.

Torino-Forte in taxi

Forte dei Marmi, del resto, non si scompone. E’ abituata. Qui venivano i campioni del mondo nel 1934, qui prendevano casa D’Annunzio e Moravia, qui hanno trascorso grandi serate campioni d’Italia come Massimo Moratti e Adriano Galliani, che organizzav­a memorabili incontri di mercato e ancora più memorabili cene estive. Preziosi una volta perse una coincidenz­a aerea ma, pur di non mancare, fece Torino-Forte dei Marmi in taxi, un aneddoto che, francament­e, chiude ogni discorso sull’epica del luogo. Pioli non è il tipo. Per le cene spesso resta in famiglia – ristoranti preferiti, Osteria del Mare e Bistrot - e nel weekend, quando a Forte arrivano tutti, viaggia in direzione contraria. Nei prossimi fine settimana si sposeranno due nipoti e i milanisti della Versilia dovranno farsene una ragione: il mister sarà altrove.

«Pioli ci ha detto che gli prendono un difensore, un centrocamp­ista, un 7 e un 10. O un 10 che fa pure il 7»

Pronto, mister? Altrove ma con il pensiero sulla stagione. Paolo Maldini e Ricky Massara si fanno sentire una-due volte a settimana e Pioli è carico. «Non

Oreste, Fabio e Luca Amici di Pioli

vedo l’ora di tornare ad allenare e difendere lo scudetto», dice sorridendo. Poi aggiunge: «I miei giocatori mi mancano già». Pioli li contatta regolarmen­te anche ora e da queste cose si capisce che il gruppo del 2021-22 è stato speciale. L’estate lo ha allontanat­o da Kessie e un infortunio gli ha tolto Ibrahimovi­c, ma Pioli ripartirà con gli stessi principi e qualche novità. Questo è il tema dell’estate: il Milan, chi compra?

De Paul e il mercato Pioli in questi giorni al mare ha visto Manuel Locatelli, Gianluca Mancini e Francesco Acerbi, che in difesa potrebbe far comodo, ma sono incontri casuali, non di mercato. Per sapere qualcosa su Renato Sanches e De Ketelaere, allora, conviene andare da Andrea, che al Bagno Alba è proprietar­io e bagnino: «Un anno fa il mister mi parlò di Messias e alla fine, in effetti, il Milan lo ha preso». Bene, ma ci sono due problemi. Primo: Andrea la sera va in mare a gettare le reti – proprietar­io, bagnino e pescatore – e di notte sta fuori dalle 3 alle 5 per ritirarle. Non è sempre a disposizio­ne. Secondo: occhio alle piste false. Riprende Andrea: «Va bene Messias ma un anno fa abbiamo parlato anche di De Paul che non è arrivato». Ecco.

La conversion­e Andrea è in riva al mare quando due ragazzi si avvicinano. Uno ha tatuato il logo del Milan, l’altro ringrazia Pioli – «Ci avete regalato un sogno. Neanche con la Champions siamo stati così felici» –, poi parla un po’ della prossima stagione e fa vedere qualche video on fire sul telefonino. I due non sanno che il Bagno Sandra, appena più in là, in un’estate è passato da un bandierone dell’Inter a tre pannelli di colori inconfondi­bili: rosso, nero, rosso. Una conversion­e. Pioli sorride e torna a tavola, dove l’ordinazion­e è da calciatore: pesce e un bicchiere di vino. Fino a qualche anno fa smaltiva con un po’ di padel, poi ha smesso per colpa del ginocchio: «Veniva prima del Covid – dice Giacomo, maestro al Tennis Club Raffaelli -. Appassiona­to ma meno di Chiesa, Pazzini, Gilardino o Maccarone». Tutti sono spesso a Forte, quasi tutti dal 24 al 26 giugno saranno impegnati in «Io aiuto il Meyer», torneo organizzat­o per aiutare l’ospedale pediatrico di Firenze.

Berardi, Benassi, Dida, Zaccardo, Costacurta, Albertini Casiraghi, Rugani, Matri e Toni hanno già detto sì, Batistuta è in forse ma Firenze non si offenderà per l’attesa.

La maglia di Ibra Ecco, Firenze. La persona che Pioli vede di più, extra famiglia, è un tifoso viola. Un uomo che ha il nome di battesimo più strano d’Italia – Paris – ma per tutti è Mario. Non c’è da stupirsi se i due figli, che lavorano con lui in un piccolo supermerca­to – ortofrutta, abbiano fatto una scelta originale: Milan. Luca e Fabio servono al banco assieme a Oreste con una maglietta dedicata allo scudetto e una con scritta «Pioli is on fire». Per quel discorso del mercato, hanno qualcosa da dire: «Il mister ci ha detto che gli prendono un difensore, un centrocamp­ista, un 7 e un 10. O forse un 10 che gioca anche da 7». Ci sperano, come sperano che il rito del 2021 si ripeta. Un giorno in cui Fabio andò a consegnare la spesa a casa, Pioli gli regalò una maglia. Di più, gli chiese di sceglierne una di quelle che aveva in salotto. Testa: Ibrahimovi­c. Croce: Calhanoglu, che non aveva ancora firmato con l’Inter. Troppo facile capire quale abbia preso Fabio. Pioli e suoi amici, nel 2021-2022, non hanno sbagliato un colpo.

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 ?? SESTINI ?? Vacanze Stefano Pioli, 56 anni, a Forte dei Marmi, in Toscana. A sinistra in riva al mare, in grande con la bici “da nonno”
SESTINI Vacanze Stefano Pioli, 56 anni, a Forte dei Marmi, in Toscana. A sinistra in riva al mare, in grande con la bici “da nonno”
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