A Siena un Palio storico Corrono in 6, vince il Drago
Si sapeva che sarebbe stato un Palio storico - quello della ripresa, della rinascita, della ripartenza dopo lunghi anni di silenzio per colpa del Covid che aveva fatto annullare le corse del 2020 e 2021. Ma quello di ieri è andato oltre le attese e resterà sottolineato nei libri di storia paliesca: lo ha vinto il Drago con il cavallo Zio Frac montato da Giovanni Atzeni detto Tittia. Ciò che lo rende straordinario è che è stato corso da sole sei Contrade, un evento che a memoria d’uomo nessuno ricorda, bisogna risalire i secoli per trovare un precedente.
Corsa a
Colpi di scena fin dal mattino, quando i veterinari del Comune hanno fermato per precauzione i cavalli della Civetta, Vankook, e dell’Istrice, Schietta, per due lievi infortuni subiti durante le prove. Come ha spiegato il sindaco De Mossi: «I cavalli vanno salvaguardati tenendo conto anche di mutate sensibilità sociali». In Piazza si sono quindi presentati in otto. Ma durante l’interminabile ed estenuante mossa, si sono dovuti fermare prima il Leocorno e poi il Bruco, il cui fantino Scangeo è stato letteralmente scaraventato oltre il canape in una delle 5 false partenze atterrando sul duro tufo, senza riuscire a rimettersi in piedi: Uragano Rosso è stato quindi riaccompagnato nell’entrone. A quel punto la Pantera, finita di rincorsa prendendo il posto del Leocorno a cui la sorte aveva assegnato il ruolo, ha provato a vincere aspettando che i 5 cavalli tra i canapi fossero schiacciati. Andata
eliminazione
in testa, Una per tutti - il solo cavallo ad aver già corso il Palio - non ha però resistito al galoppo di Zio Frac, castrone di 7 anni: il Drago è uscito più veloce dalla prima curva di San Martino e ha tenuto il comando per i tre giri resistendo anche al ritorno della Torre.
Tittia tris Una curiosità: il cavallo della Torre, Viso d’angelo, è di proprietà di Tittia ed è il preferito di suo figlio Mattia che lo cavalca tutti i giorni. Non poteva perdere proprio da lui. Così questo fantino di 37 anni, nato in Germania da padre sardo e madre tedesca, ha conquistato il terzo successo consecutivo dopo i due del 2019, con Giraffa e Selva. In totale ne ha vinti 8. Deve il suo soprannome - Tittia - all’espressione sarda che usava spesso per dire «che freddo» quando, appena arrivato a Siena a 17 anni, si presentava prima dell’alba nelle scuderie di Luigi Bruschelli per lavorare con i cavalli. Una gavetta che lo ha fatto crescere decisamente bene...